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Elezioni, carabinieri indagano sulle firme delle liste: cittadini in caserma

CASAL DI PRINCIPE. A quasi dodici mesi dalle ultime elezioni comunali, a Casal di Principe torna sotto osservazione uno degli aspetti più delicati di quella competizione: le firme a sostegno delle liste elettorali. L’attenzione è stata riaccesa da un’indagine in corso da parte dei carabinieri locali, che nelle ultime settimane – come riferito da Il Mattino – hanno ascoltato diversi cittadini per verificare l’autenticità delle sottoscrizioni presentate per i candidati al consiglio comunale.

Ben 205 candidati avevano presentato la propria candidatura, suddivisi in cinque coalizioni, e ora l’inchiesta mira a comprendere se tutte le firme raccolte per sostenere quelle liste siano genuine. Alcune indiscrezioni suggeriscono che agli interrogati siano state poste domande anche in merito ad eventuali pressioni ricevute, che avrebbero potuto influenzare la libertà del voto.

Al momento non sono stati diffusi nomi né ci sono indagati ufficiali, ma il caso dimostra come le elezioni del 2024 non siano ancora un capitolo chiuso. I sospetti sulla validità delle firme non nascono per caso: già a maggio dello scorso anno era emersa una grave anomalia, quando fu scoperto che tra i sottoscrittori della lista “Casale nel cuore” – che sosteneva la candidatura di Ottavio Corvino, poi eletto sindaco al ballottaggio contro Elisabetta Corvino – figurava la firma di un uomo deceduto oltre dodici mesi prima.

La lista in questione era stata presentata dall’allora consigliere comunale Vincenzo Simeone. Su quanto accaduto si sta ora muovendo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord. Simeone è difeso dall’avvocato Alfonso Quarto.

A sollevare il caso furono alcuni impiegati comunali durante i controlli per la certificazione elettorale. Nell’elenco delle firme ritenute non valide perché associate a persone non iscritte nelle liste elettorali locali (per residenza in altri comuni), compariva anche quella del defunto.

Nonostante ciò, la commissione elettorale circondariale della Prefettura confermò la validità della lista e le elezioni si svolsero regolarmente. Resta ora da capire se quel caso isolato fosse davvero l’unico. Gli inquirenti dovranno accertare se vi siano stati altri episodi simili e se il voto del 2024 sia stato effettivamente libero, fugando definitivamente il sospetto che qualcuno possa aver comprato consensi, configurando un possibile scambio illecito.

 

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