Skip to main content

Portati al Museo i beni sequestrati negli scavi clandestini

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CALVI RISORTA. Oggi giovedì 13 marzo 2025 sono stati i reperti custoditi nelle vetrine del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua a raccontarsi, attraverso le voci dei protagonisti dell’operazione “Antica Cales”, che ha portato al sequestro di materiale sottratto al patrimonio dello Stato con scavi clandestini prevalentemente nel sito dell’antica Cales a Calvi Risorta.

Un finissage carico di emozioni che ha permesso di ricostruire, sia dal punto di vista investigativo che scientifico, le concitate fasi di una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli, che ha smantellato un giro internazionale di affari di tre milioni di euro ed è culminata con il sequestro di migliaia di reperti archeologici in tre province campane.

Nella Sala Conferenze del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua di Santa Maria Capua Vetere ha aperto i lavori il sindaco di Santa Maria Capua Vetere avvocato Antonio Mirra, che ha portato i saluti della Città e ha sottolineato l’importanza della legalità come testimonianza di cittadinanza attiva. E’ seguito l’intervento del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Santa Maria Capua Vetere dottor Armando Bosso, che ha fatto rivivere ai presenti i concitati momenti che anticipano le perquisizioni ma anche l’intensa attività di rete con la rogatoria internazionale e l’intervento presso la sede di una nota casa d’aste a Zurigo che ha permesso il rinvenimento di monete databili tra il V secolo a.C. e il VI secolo d.C. nonché di pregiato vasellame archeologico, ritenuti dagli esperti della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento autentici e di assoluto pregio e rarità.

Ha preso poi la parola il maggiore Massimo Esposito, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, che ha esposto dettagli inediti dell’attività di tutela del patrimonio culturale nel territorio campano, per preservarlo dai saccheggi dei cosiddetti ” tombaroli” e dalla speculazione dei ricettatori di reperti archeologici.

Le conclusioni sono state affidate al Direttore del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua, dell’Anfiteatro e del Mitreo di Santa Maria Capua Vetere dott.ssa Antonella Tomeo, che dirige anche il Mausoleo delle Carceri Vecchie di San Prisco, il Teatro romano e area archeologica dell’antica Cales di Calvi Risorta e il Museo archeologico nazionale dell’Agro atellano di Succivo, che ha presentato una relazione su “Il ruolo del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua nella restituzione della memoria”, per restituire al territorio e soprattutto ai giovani il contributo culturale e la testimonianza storica degli oggetti esposti.

E’ seguito un dibattito con gli studenti dell’Istituto statale di Istruzione secondaria superiore “Amaldi-Nevio” di Santa Maria Capua Vetere, guidato dalla Dirigente Rosaria Bernabei e accompagnati dai docenti Renata D’Angelo, Natascia De Gennaro e Alfredo Troiano, sempre moderato dal Funzionario alla comunicazione del Museo dott.ssa Mariangela Mingione. Alcuni alunni hanno posto domande ai relatori, altri hanno proposto una selezione di testi delle “Verrine” di Cicerone, istituendo dei confronti tra le vicende del mondo antico e le attuali attività criminali legate al patrimonio culturale. Il confronto tra Istituzioni e Scuola si è concluso la presentazione di un format grafico, a cura di uno degli alunni, con l’indicazione delle varie fasi delle attività investigative e un originale slogan legato al ruolo svolto dal Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Napoli: “L’Arma per l’arte, l’arte seduce, l’Arma la ama”.

“La mostra ospitata dal Museo è una rilevante testimonianza del nostro passato, che ci permette di leggere il presente attraverso la memoria storica con tutta la sua carica emotiva. Con un attento lavoro di ricerca abbiamo collocato temporalmente i reperti e appreso informazioni nuove sul territorio, rinnovando il senso di appartenenza. Ringrazio le Istituzioni coinvolte per il loro continuo e fattivo lavoro di contrasto all’illegalità, che ci permette di trasferire alle nuove generazioni la conoscenza, così come abbiamo fatto oggi, aumentando in loro la consapevolezza di una straordinaria identità culturale che rappresenta la preziosa eredità della nostra storia”, così il Direttore del Museo archeologico nazionale dell’antica Capua Antonella Tomeo commenta l’iniziativa.

 

 

Alt! Mi è sembrato di vedere un...
Adblock!

Abbiamo limitato la pubblicità sui nostri siti, ti chiediamo la cortesia di disabilitare l'AdBlock per continuare a navigare. Grazie!

Come disattivarlo? Ok, fatto!