Parete. Nel corso delle indagini appare chiara la rottura dei rapporti tra Salvatore Fioravante e Enrico Verso. Una rottura che viene sancita dal messaggio inoltrato da Fioravante al cognato di Raffaele Bidognetti: “Ciao Enrico, io non sono una persona che si fa prendere in giro, tu non so perché ti stai comportando cosi, non dà niente, lascia stare. Domani ci parlo io con quello, grazie di tutto e di come ti sei comportato nei mie iconfronti, poi domani parlo anche con Antonio”.
A questo messaggio segue l’immediata presa di posizione di Enrico Verso confronti della persona vittima di estorsione, un imprenditore della zoan; a quest’ultimo, infatti, viene subito “chiarito” in modo inequivoco a chi da quel giorno in poi avrebbe dovuto pagare: “Ma parla con chi vuoi tu! Io già sono andato a dire a questo, tu non dare niente a nessuno, perché se no ti rimango a terra. I soldi li dai a me”
Emblematico è il dialoogo in cui Enrico Verso precisava che fino a quel momento era riuscito a recuperare circa 1500 euro solo in ragione del “rispetto” che il debitore/imprenditore nutriva nei confronti suoi e di suo cognato, ovvero, Raffaele Bidognetti, confermando la condizione di soggezione della vittima. “Un poco alla volta li sta a dare -dice Enrico Verso – Questo per rispetto mio e di mio cognato li sta dando un poco alla volta”
La vittima dell’estorsione, ben consapevole degli equilibri criminali del territorio, all’avvertimento di Verso, risponde con accondiscendenza: “Ha detto io non do spiegazioni a nessuno, io conosco a te, chi viene viene qua, se ne devono andare da qua sopra, perché qua io lavoro, gli dissi tu chi viene viene qua manda lo da me, fammi sta cortesia, disse va buono”