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Soldi per posto in Vaticano, stangata per finto carabiniere

Frignano/Pignataro Maggiore. La Seconda Sezione della Corte di Appello di Napoli ha emesso una sentenza nei confronti di Carmine Cascio, un 37enne residente a Ciampino, che, fingendosi un sottufficiale dell’Arma e un funzionario del Parlamento, nonché un membro dei servizi segreti, è riuscito a estorcere denaro e beni preziosi a una donna di 51 anni di Frignano, promettendole un impiego per il figlio nello Stato Pontificio.

In primo grado, il 37enne è stato condannato a 11 anni di reclusione per truffa ed estorsione aggravata. La Procura generale, rappresentata dal sostituto procuratore Valleverdina Cassaniello, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Tuttavia, i giudici d’Appello hanno ridotto la pena di un terzo, confermando le pene accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici, la provvisionale di 10.000 euro e l’obbligo di risarcire la vittima.

 

Carmine Cascio è stato arrestato il 6 aprile 2022 dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore con l’accusa di estorsione aggravata e continuata, oltre a truffa. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della vittima, una 51enne di Frignano, assistita dall’avvocato Marcello Lala, con la quale Cascio aveva intrattenuto una relazione. La donna ha riferito agli inquirenti di aver subito ripetute estorsioni da parte di Cascio, che, spacciandosi per un maresciallo dell’Arma con un passato fittizio nei servizi segreti e legami con lo Stato Pontificio, le aveva promesso un impiego per il figlio. Le richieste economiche iniziarono a crescere quando la donna cominciò a rifiutare. In seguito, Cascio la minacciò di divulgare immagini compromettenti che la ritraevano o di rivelare la loro relazione al marito, oltre a minacciare di fare del male al figlio se non avesse pagato, come raccontato dalla donna.

 

Questi ricatti permisero a Cascio di ottenere circa 3000 euro tramite una carta Postepay a lui intestata e di ricevere monili e gioielli per un valore di 5000 euro. La vittima ha anche denunciato due episodi risalenti a dicembre 2021 e gennaio 2022, in cui Cascio la costrinse a subire atti sessuali. Tale accusa non è stata accolta durante il dibattimento.

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