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Dopo tragedia di Iannicelli sull’A1 le parole di 2 vedove: i mariti lavoravano per la stessa azienda

Maddaloni/Afragola. Arriva la solidarietà alla famiglia di Altair Iannicelli, l’operaio dell’agro baianese 39enne della ditta Edil San Felice, travolto ed ucciso ieri mentre operava sull’A1 in prossimità di Cassino.

A parlare sono le mogli di due 2 operai della stessa ditta, morti in circostanze simili, nel settembre 2021, Pietro Vittoria di Maddaloni e Salvatore Cerbone di Afragola il 6 aprile 2022.

Il loro messaggio:

“Siamo le mogli di due operai della Edil San Felice rimaste vedove perché i nostri mariti sono deceduti in incidenti verificatisi su cantieri autostradali durante il loro turno di lavoro, ed esprimiamo la più profonda vicinanza alla famiglia del lavoratore Altair Iannicelli, anch’egli dipendente della stessa ditta Edil San Felice, e ieri anch’egli deceduto come i nostri mariti in un cantiere di manutenzione autostradale.

Pietro Vittoria

Era il 29 settembre 2021, e Pietro Vittoria – dipendente della Edil San Felice, marito della sottoscritta Anna Madonna – si trovava sull’autostrada A14, carreggiata Sud, nel Comune di San Severo (FG), e si accingeva a predisporre la segnaletica stradale indicante i lavori di un cantiere, quando veniva investito da un autoarticolato e decedeva sul colpo, lasciandomi per sempre da sola con i nostri due figli piccoli (leggi qui la notizia).

Dopo meno di un anno, la tragedia si ripete.

Era il 6 aprile 2022, e Salvatore Cerbone – dipendente della Edil San Felice, marito della sottoscritta Rosa Di Maso – si trovava sull’Autostrada A14, direzione Sud, nel Comune di Foggia (FG), all’interno di un cantiere stradale, quando veniva investito da un autoarticolato, e decedeva sul colpo, lasciandomi per sempre da sola con i nostri due figli piccoli.

Purtroppo, noi conosciamo bene il baratro di dolore, paura e disperazione in cui si è all’improvviso trovata la famiglia del giovane lavoratore Altair Iannicelli di Tufino. È una tragedia che ci ha fatto rivivere i momenti più bui della nostra esistenza.

Per questo, alla moglie ed ai quattro figli esprimiamo il più sentito cordoglio e la vicinanza d’animo più sincera.
Purtroppo, queste tragedie generano nell’animo ferite profonde sempre pronte a riaprirsi, come ci è accaduto leggendo il comunicato diffuso dal datore Edil San Felice a seguito della morte di Altair Iannicelli, nel quale la ditta si vanta delle “percentuali sugli incidenti prossime allo zero nel corso degli oltre quaranta anni di attività”.

Ci sembra quindi di capire che per la Edil San Felice i nostri due mariti, loro dipendenti recentemente deceduti in incidenti verificatisi durante l’orario di lavoro, valgano quasi zero nella loro statistica.

La memoria dei nostri cari deceduti durante il lavoro ed il rispetto che dobbiamo ai nostri figli rimasti tanto precocemente orfani del padre, ci impediscono di tacere il nostro fermo disappunto.
Ma oggi è il momento del cordoglio e della vicinanza alla vedova del giovane Altair, che – spenti i riflettori ed esaurite le dichiarazioni formali e quelle strumentali – si ritroverà da sola – come è accaduto a noi – a crescere i suoi quattro figli piccoli, con una ferita sempre pronta a riaprirsi in un mondo che pensa agli affari e non
guarda in faccia a nessuno. Noi ci saremo sempre, per lei, per il futuro dei bambini, per la tutela della memoria dei nostri cari, deceduti
durante il lavoro che svolgevano per sostenere la famiglia, alla quale non sono più tornati….”

Anna Madonna (moglie di Pietro Vittoria)
Rosa Di Maso (moglie di Salvatore Cerbone)

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