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TUTTI I NOMI. Spese su Amazon e streaming coi soldi pubblici, ecco i 9 coinvolti nell’indagine Sma

L’AGGIORNAMENTO

CASERTA. Destinatari delle contestazioni della Corte dei Conti campana (procuratore regionale Antonio Giuseppone, sostituti procuratori generali Davide Vitale e Flavia Del Grosso) sono l’ex presidente del Cda Giuseppe Cammarota; gli ex amministratori unici Ciro De Leo, Raffaele Scognamiglio e Giuseppe Esposito; l’ex consigliere delegato Lorenzo Di Domenico; l’ex dirigente Cosimo Silvestro; l’ex financial manager Roberto Iavarone; l’addetto alla contabilità e bilancio Ernesto Tartaglione e il responsabile dell’impianto di depurazione di Napoli est Luigi Riccardi. Tutti potranno ora depositare le proprie deduzioni ed eventuali documenti e chiedere di essere ascoltati dall’Autorità giudiziaria contabile.

Di Domenico, Scognamiglio, Silvestro e Tartaglione sono stati rinviati a giudizio nell’ambito di un procedimento penale parallelo dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a vario titolo per peculato, abuso d’ufficio e simulazione di reato.

IL PRIMO LANCIO

CASERTA. Su delega della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti (Procuratore Regionale Antonio Giuseppone, Sostituti Procuratori Generali Davide Vitale e Flavia Del Grosso), militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli hanno notificato un invito a dedurre nei confronti di 9 amministratori, dirigenti e dipendenti di “SMA Campania S.p.a.”, ritenuti responsabili di aver cagionato un danno erariale di 5.777.757,45 euro.

Le indagini di polizia erariale hanno permesso di segnalare un sistematico sperpero di fondi pubblici nella gestione della societa` in-house della Regione Campania negli anni dal 2012 al 2022.

In particolare, sono stati rilevati pagamenti a mezzo cassa ritenuti non legittimati da idonea documentazione giustificativa e l’utilizzo fraudolento delle carte ricaricabili (c.d. “flash card”) istituite per acquisti urgenti non eccedenti la somma di € 1.000. Alcuni pagamenti della specie sono risultati effettuati per chiare finalità personali di stampo ludico/ricreative (ad esempio, abbonamenti mensili a servizi di streaming musicale) e in orari decisamente inconsueti per il normale svolgimento dell’attività amministrativa (anche alle ore 2 di notte).

È emerso, inoltre, che la società si è approvvigionata dei servizi di autonoleggio e dei servizi di telefonia mobile tramite affidamenti diretti, senza esperire alcuna procedura di gara ad evidenza pubblica e/o aderire alla convenzione CONSIP, in violazione delle disposizioni normative in materia di appalti pubblici, sostenendo per giunta maggiori oneri.

Le attività investigative hanno fatto emergere, inoltre, elementi sintomatici di progressioni di carriera del personale impiegato sia presso le strutture territoriali che presso i depuratori gestiti da “SMA CAMPANIA S.p.a.”, in violazione della disciplina sul reclutamento del personale e sugli avanzamenti di carriera nella Pubblica Amministrazione. Infatti, le progressioni sono state operate, nella maggior parte dei casi, con verbali di conciliazione, senza attivare alcuna procedura selettiva e/o comparativa o meccanismi di selezione dei dipendenti meritevoli.

In tema di gestione e remunerazione del personale, sono state altresì segnalate concessioni, in assenza dei presupposti, di straordinarie componenti retributive denominate “superminimi”. Trattasi di veri e propri aumenti di stipendio, in mancanza di disposizioni interne aventi generale applicazione e di una adeguata motivazione (particolari qualità del dipendente, maggiore onerosità delle mansioni svolte, più elevata capacità produttiva, ecc.).

Il danno erariale è stato ascritto dalla Procura contabile, in alcuni casi, direttamente alla responsabilità dei vertici aziendali pro tempore, in altri – e in via sussidiaria – a funzionari aziendali e singoli dipendenti.

I presunti responsabili potranno ora esaminare tutte le fonti di prova indicate a base della contestazione formulata, depositare le proprie deduzioni ed eventuali documenti, ovvero chiedere di essere sentiti dall’Autorità Giudiziaria contabile procedente.