Skip to main content

Eleonora si è difesa fino allo stremo delle forze dalla furia del marito: i lividi sul corpo

San Felice a Cancello. Sarà l’autopsia a delineare il quadro definitivo in merito all’omicidio della giovane madre albanese avvenuto poco prima delle 4 in vico Caravaggio, arteria perpendicolare a via Elevata, alle porte della frazione Cave di San Felice a Cancello. Notizia che abbiamo lanciato in anteprima alle 7 e 39

Eleonora Toci, 24enne, uccisa dopo essere stata soffocata dal marito all’improvviso. Sul suo corpo i segni dell’aggressione, c’erano delle ecchimosi all’addome e alle gambe e probabilmente anche il naso rotto.

La giovane madre si è difesa fino allo stremo delle forze dalla folle furia del marito Luzmil Toci di anni 30.

Davvero una morte orribile di fatto andata in scena davanti ai figli. Arrestato dai carabinieri guidati dal capitano Arrigo, dopo un passaggio all’ospedale di Maddaloni il 30enne albanese è stato trasferito presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Davanti al pm e all’ufficiale dell’Arma nel primo interrogatorio non ha saputo fornire una alcuna spiegazione, ha ammesso le responsabilità ma ha più farfugliato che parlato.

Un parente della famiglia ha riferito al giornale JOQ ALBANIA che tutto è avvenuto a causa della depressione del 30enne.

Hanno detto che Lulzim non è stato bene per 3 giorni ed è stato mandato lunedì in ospedale, dove è stato tenuto fino alle 3 del mattino.

Ieri, che era martedì, Lulzim non si è recato a lavoro, aveva fatto delle spese con moglie e figli, e per oggi aveva detto al suo amico che sarebbe andato a lavorare visto che stava meglio. Ma attorno alle 03:20, ha avuto una crisi si è avventato sulla moglie e l’ha strangolata.

Successivamente, si è recato dal fratello che abita nelle vicinanze e tutto trafelato non ha detto nulla sul delitto. Il congiunto si è insospettito e ha chiamato la cognata, ma ha risposto al telefono il bambino di 6 anni che, piangendo, ha raccontato cosa aveva fatto suo padre. In videochiamata.

Quando il fratello è tornato a casa, ha chiamato immediatamente e carabinieri con l’uxoricida che si è messo ad attendere sul gradino di casa.

Troppi stranieri con affitti irregolari e che lavorano in nero,

urge una task force per controllarli

In generale c’è un mondo sommerso che andrebbe monitorato in misura maggiore, quello degli stranieri residenti nelle zone di periferia del Casertano, a cui vengono affittati gli appartamenti a prezzi abbordabili. Soltanto qualche mese fa c’era stata quella furiosa lite tra 2 conviventi straniere, poco più avanti, in via Talanico, culminata con l’accoltellamento.

Le forze dell’ordine dovrebbero concentrarsi anche su questa problematica in modo imponente andando a verificare se tutti sono in regola, come pagano gli affitti, eventuali precedenti penali, se hanno un lavoro reale o operano a nero.

E proprio in questa zona più collinare rispetto al centro e poi nella frazione Cancello Scalo gli stranieri sono tantissimi e ora più mai che è necessario mettere in campo una task force ed effettuare tutti questi controlli.

Mentre tra Cave e Talanico abbondano albanesi e rumeni, a Cancello Scalo a creare tanti problemi sono gli africani, delle cui malefatte ne parliamo sempre più spesso.