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Beatificazione per la mamma che rinuciò a curarsi per far nascere il figlio

VALLE CAUDINA. Avviato il processo di beatificazione per la mamma che rinunciò alle cure per far nascere il figlio. Zio Ciccio e Marzia si sentivano tutte le sere. Non poteva essere diversamente perché Marzia Filpo aveva seguito le orme dello zio ed era diventata, giovanissima, primario radiologo dell’ospedale San Raffaele di Monte Comprati in provincia di Roma. Zio Ciccio, invece, è il dottore Franco Pizzolante, importante medico radiologo caudino, fiero cilentano di Cannalonga, ma che oramai vive a Cervinara da sempre, avendo sposato con la signora Lina Cioffi. A rivelarlo è il Caudino.

Le loro conversazioni telefoniche erano, quindi, molto professionali. Le loro conversazioni erano dei consigli tra colleghi, ma anche affettuosi scambi di notizie tra persone legate da un saldissimo legame familiare. Marzia, infatti, era la figlia della sorella del dottore Pizzolante, Maria Rosaria. Marzia ed il marito Marco Sammartino erano stati più volte ospiti a Cervinara nella villa di via Partenio del dottore Franco Pizzolante.

 

Purtroppo, però, dal 2016 quello straordinario tra colleghi, tra zio e nipotina si sono interroti. Marzia Filpo è stata portata via da un brutto male a soli 39 anni. Ma Marzia era una donna straordinaria, pronta a sacrificarsi per gli altri in ogni modo, tanto che per lei, lo scorso 24 settembre, è stato aperto un processo di beatificazione a solo otto anni della sua morte.

Marzia è un esempio di quanto straordinaria sia la forza che hanno le madri. Una forza sovrannaturale che le porta a compiere gesti incredibili per difendere il frutto del loro amore che custodiscono per nove mesi nel proprio ventre e che proteggono per tutta la vita ed oltre.

Per loro, per i loro figli sono pronte a tutto anche all’estremo sacrificio. Sono pronte a dare la vita purché loro vivano. E questa è la delicatissima storia di una di queste mamme. E’ la storia di Marzia Flippo che per il suo sacrificio è stato aperto il processo di beatificazione.

Il male le era stato diagnosticato pochissimo tempo dopo la stupenda scoperta di essere in dolce attesa. E lei, senza scomporsi, senza pensarci neanche un attimo, sorretta e permeata da una fede ferrea , decise di rinunciare alle cure per portare avanti la gravidanza.

Eppure sapeva benissimo a cosa andava incontro perchè Marzia Filpo, come abbiamo scritto, era un medico, era primario radiologo presso l’ospedale “San Raffaele” di Monte Compatri, in provincia di Roma. Ed anche il marito, Marco Sammartino sapeva a cosa andava incontro perchè medico anche lui. Ma conosceva benissimo anche la donna di cui si era innamorato ed aveva sposata e sapeva che niente e nessuno avrebbe potuta mai convincere a rinunciare a quel frutto del loro amore.

Così Marzia riuscì a dare alla luce, nell’agosto del 2010, suo figlio, Tommaso Isaia. Interruppe tutte le cure farmacologiche e come unica cura scelse la preghiera. Purtroppo, questa donna coraggiosa, sei anni dopo la nascita di Tommaso Isaia ci ha lasciato. Ma il male non ha vinto perchè non l’ha piegata, non l’ha fatto rinunciare ad essere mamma.

Non solo, è stato avviato ufficialmente dalla Diocesi di Vallo della Lucania il processo di beatificazione di Marzia Filpo, giovane madre 39enne di Cannalonga, morta il 9 giugno 2016 dopo aver rinunciato alle cure necessarie per combattere una grave malattia pur di dare alla luce suo figlio.

La causa sarà portata avanti dal Vescovo Vincenzo Calvosa, che ha annunciato l’inizio dell’iter in occasione del 52° anniversario di sacerdozio di don Luigi Rossi, parroco della comunità di Cannalonga.

Questa bellissima storia, che è anche un pò caudina per il legame con il dottore Franco Pizzolante. è stata presentata, questa mattina, nel corso di un’intervista ad Uno Mattina dai genitori di Marzia. Due persone straordinarie perchè, dopo undici mesi,. hanno perso anche un’altra figlia, Rosa.

Nonostante tutto questo dolore, papà e mamma hanno mostrato una straordinaria serenità. Certamente su di loro veglia un angelo che avrà trovato anche il modo di continuare a dialogare con zio Ciccio.