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Soldi spettanti all’Ente per i loculi: chiesto il giudizio immediato per l’imprenditore Pascarella

Santa Maria a Vico. Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere D’Angelo ha emesso un decreto di giudizio immediato per l’imprenditore 45enne Giuseppe Pascarella di via San Vincenzo, attualmente in regime di arresti domiciliari.

L’udienza è fissata davanti al tribunale in sezione monocratica per il 14 novembre prossimo, giudice Maisto. Il decreto è stato notificato anche alle persone offese, quindi anche al sindaco di Santa Maria a Vico.

Pascarella fu tratto in arresto ad inizio dello scorso luglio dai carabinieri della Stazione di Santa Maria a Vico che eseguirono un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari per truffa aggravata in concorso, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti del legale rappresentante di una ditta aggiudicataria della gestione dei servizi cimiteriali, per il Comune di Santa Maria a Vico.

L’ordinanza di custodia cautelare costituì l’epilogo di una complessa attività investigativa che ha permesso di disvelare un collaudato sistema illecito mediante il quale l’indagato, nella gestione dei servizi cimiteriali appaltati dal Comune di Santa Maria a Vico, sarebbe riuscito ad appropriarsi di significative somme di denaro destinate all’Ente con condotte articolatesi in un ampio spazio temporale.

In particolare, secondo quanto ricostruito nel corso dell’indagine, l’indagato, approfittando della sua credibilità derivante dalla carica rivestita, prospettava agli ignari cittadini, in occasione della tumulazione dei propri parenti o, in genere, nei casi di richieste di servizi cimiteriali, la possibilità di estinguere il debito per gli oneri del citato servizio, facendosi consegnare le relative somme in contanti che, in concreto, spettavano all’Ente locale, senza poi provvedere al successivo versamento nelle casse di quel Comune.

Ai cittadini venivano poi successivamente rilasciati bollettini postali contraffatti relativi alle prestazioni erogate. Contestualmente, è stato eseguito un sequestro preventivo della somma di € 66.088,50 indebitamente introitata