MARCIANISE. Lacrime sui volti degli amici, tanti, tantissimi. Quelle divise schierate a omaggiarlo e quella sirena che riecheggia. Un sole timido ma costante come il suo sorriso si fa largo nel cielo plumbeo quando il carro funebre della ditta Cerreto avanza nel piazzale antistante il Duomo di Marcianise.
La città si è fermata per l’ultimo saluto a Salvatore Terziario, morto a 55 anni per un malore nella sua abitazione di Capodrise. Era l’anima buona dell’ospedale e l’essenza di una città che amava come un figlio buono ama una madre. La conosceva in tutte le sue sfaccettature, da volontario della Protezione civile, da ausiliare del traffico, ora da autista del 118 ma soprattutto da appassionato di teatro e di vita. Una vita terrena spezzata troppo presto ed in maniera repentina, che però ha lasciato dietro di sè tanti messaggi positivi a giudicare dai tanti che oggi erano presenti tra le navate della chiesa di San Michele Arcangelo.
Dall’ospedale alla città nessuno è voluto mancare per il saluto a Salvatore. Come se fosse un appuntamento per un caffè o un saluto a fine turno. Come si saluta l’amico di tutti. Ciao Salvatore.
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