TEVEROLA. Svolta per Giuseppe Picca, fiorista di Teverola e fratello del boss Aldo Picca. La dodicesima sezione del Riesame del Tribunale di Napoli ha revocato il divieto di dimora, scattato nei suoi confronti dopo il blitz anticamorra di due settimane fa che portò a 32 arresti nell’agro aversano.
Perno dell’inchiesta è Aldo Picca, in passato legato alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, ora alla guida del nuovo clan, che porta anche il suo nome, sgominato dai carabinieri di Caserta. L’area sulla quale il clan agiva era quella al confine di Napoli, tra i comuni di Teverola e Carinaro.
Aldo Picca, condannato a 61 anni di reclusione, dopo 19 anni è uscito per fine pena, nel 2023. Come documentato dai militari dell’arma appena fuori ha riorganizzato, secondo quanto emerge dalle intercettazioni che hanno consentito di registrate la voce dei protagonisti, l’associazione a delinquere. A indagare sulla ricostituzione del clan sono stati i carabinieri del comando provinciale di Caserta con le stazioni locali. Il clan era particolarmente attivo anche nel riciclaggio: durante la pandemia ha gestito un bar per ripulire il denaro sporco e in cui sarebbero stati fatti transitare ben 900mila euro.