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Giovanissimo fermato dopo aggressione alla madre. La decisione del giudice

 

TRENTOLA DUCENTA. L’arresto per maltrattamenti in famiglia, sarebbero diversi gli episodi simili perpetrati in danno dei genitori. E’ stato tratto in arresto dai Carabinieri della locale stazione di Trentola Ducenta in flagranza di reato, un 18enne, già noto alle forze dell’ordine, per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Il fatto risale alla giornata di martedì 27 agosto quando esasperati a richiedere l’intervento degli uomini della benemerita, sono stati gli stessi genitori del 18enne. In particolare, nel corso dei servizi di controllo del territorio, un equipaggio del Nucleo Operativo Radiomobile è intervenuto poiché il giovane, a seguito dell’ennesima furibonda lite, nata per futili motivi, avrebbe aggredito la madre. A seguito di quanto accaduto i militari dell’Arma dagli accertamenti effettuati sul posto identificavano il 18enne Alessio T., già noto alle stesse forze dell’ordine per precedenti episodi analoghi.

Gli uomini dell’arma intervenuti hanno ricostruito in tempi rapidi come il ragazzo, nel tempo, abbia minacciato ed aggredito fisicamente entrambi i genitori, e danneggiando gli arredi di casa, nonché, ricostruendo il clima di sottomissione e paura in cui versavano i genitori e lo stato di avvilimento e disagio in cui sono stati costretti a vivere per mesi. Ultimate le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Napoli Nord, provvedevano all’arresto immediato del giovanee la traduzione di questo presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere .

Nella mattinata di oggi 29 agosto davanti al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Aversa il dott. Saladino in collegamento da remoto si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto. Il 18enne rappresentato e difeso dallo studio legale dell’avvocato Vito Di Puorto del foro di Santa Maria Capua Vetere. L’udienza è durata diversi minuti e grazie alla ricostruzione meticolosa dei fatti dell’avvocato Vito Di Puorto, alla fine l’udienza di convalida dell’arresto, si concludeva con il confermato la misura cautelare dei domiciliari e non carceraria, come a più riprese pareva essere l’orientamento del giudice.