BAIA DOMIZIA/CELLOLE/CASTEL VOLTURNO. Nella mattinata odierna, in Cellole e Castel Volturno, i Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone (due in carcere e una agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Il provvedimento adottato è scaturito a seguito di una complessa attività investigativa condotta dal citato reparto e diretta da questa Procura, sviluppata attraverso attività tecniche e servizi di pedinamento e controllo, che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati i quali, tra giugno e ottobre del 2022, hanno organizzato e gestito una fiorente piazza di spaccio di cocaina, crack e hashish tra i Comuni di Cellole e Sessa Aurunca e nella località turistica di Baia Domizia.
Le indagini hanno permesso di documentare come i destinatari del provvedimento si approvvigionassero dello stupefacente da spacciatori provenienti dai comuni limitrofi di Mondragone e Castel Volturno, per poi rivenderlo, in seguito ad un’ulteriore lavorazione e al confezionamento in dosi, ad assuntori locali e turisti, attraverso un collaudato sistema di cessione anche itinerante.
Nel corso delle investigazioni sono stati riscontrati numerosi episodi di cessione, rinvenute e sequestrate numerosi dosi di stupefacente pronte per essere immesse sul mercato, deferite in stato di libertà tre persone e identificati numerosi assuntori, contestualmente segnalati all’Autorità Amministrativa. Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice terzo che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.