AVERSA. Tra gli indagati della banda alla “Point Break” era fuggito. Trovato in Germania perché arrestato per rapina. Aveva fornito un altro nome
Era sfuggito alla cattura e aveva fatto perdere le proprie tracce. Parliamo di Gennaro Aprea, 40enne napoletano già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era nella lista degli indagati che i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e i militari della compagnia Vomero coordinati dalla procura di Napoli Nord avevano arrestato perché ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi, commessi con la tecnica del c.d. filo inverso. Una banda alla “point break” per un volume d’affari di 150mila euro.
I carabinieri avevano cercato il 40enne e le indagini avevano portato tutti gli elementi a ritenere che il 40enne fosse fuggito all’estero, destinazione Germania. Le indagini, però, non sono terminate ed è stato attivato uno specifico canale di cooperazione internazionale di polizia per il rintraccio del 40enne.
La svolta 24 ore fa quando, proprio dalla Germania, arriva la segnalazione da un carcere di Augsburg Gablingen. Aprea era stato arrestato per rapina aggravata ma aveva fornito alla polizia tedesca delle false generalità. “Ferdinando Girone, classe 1983” non corrispondeva alle impronte digitali, quelle non mentono.
Fuga finita quindi per il 40enne che ora dovrà attendere la procedura, già avviata, per l’estradizione in Italia.
L’indagine di giugno
Napoli e Provincia: carabinieri e procura napoli nord chiudono il cerchio sulla banda dei rapinatori alla “point break” con armi e moto di grossa cilindrata. Un volume d’affari che supera i 150mila euro
In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Napoli Nord, applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari – con braccialetto elettronico – a carico di sette persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi, commessi con la tecnica del c.d. “filo inverso”.
Tale particolare modalità delittuosa prevedeva una fase preliminare di osservazione, in cui venivano individuati imprenditori, commercianti o agenti di commercio; una fase successiva, svolta dal c.d. “filatore”, di pedinamento e studio preventivo delle abitudini della potenziale vittima per calendarizzare i giorni in cui veniva abitualmente effettuato il versamento di denaro contante; una fase esecutiva di avvicinamento, che consisteva infine nell’aggredire la vittima con azioni repentine e con l’uso di armi da fuoco, prima che effettuasse il deposito.
Le complesse ed articolate indagini, dirette dalla Procura di Napoli Nord e delegate al Nucleo Investigativo Carabinieri di Napoli, hanno consentito di raccogliere plurimi e gravi elementi indiziari, ad integrazione e rafforzamento del solido quadro probatorio già delineatosi con l’applicazione delle misure cautelari custodiali già eseguite, nel mese di maggio 2023, nei confronti di sei dei soggetti indagati, al fine così di interromperne l’azione criminosa.
Nel complesso, l’attività investigativa condotta – da ottobre 2022 ad agosto 2023 – mediante una prolungata e qualificata attività tecnica e con numerosi servizi di osservazione e pedinamento a riscontro, consentiva in definitiva di disvelare e disarticolare un pericoloso sodalizio criminale, composto da sei persone e dedito alla commissione di una serie indeterminata di rapine con la tecnica del “filo inverso”, per un profitto complessivo di € 131.620,00, nonché di individuare altri due complici, gravemente indiziati di aver concorso in ulteriori due rapine.
Venivano individuati, inoltre, la base operativa del gruppo criminale e i rispettivi componenti, in grado anche di pianificare una serie di rapine da eseguire, con la tecnica dell’ariete o della spaccata, ai danni di istituti di credito in provincia di Napoli e Parma nonché in Belgio, con la collaborazione in quest’ultimo caso di un basista in Romania e l’acquisto da un laboratorio teatrale di quattro speciali maschere in silicone, del valore di circa cinquecento euro ciascuna, per il successivo sofisticato travisamento.
Tra i mezzi utilizzati dal sodalizio smantellato dagli Inquirenti, vi erano altresì telefoni cellulari dedicati, schede intestate a soggetti stranieri inesistenti, due pistole di colore nero tipo replica, un giubbotto antiproiettile ed undici tra motocicli e autovetture.
Infine, è stato possibile raccogliere gravi indizi di reato a carico di ulteriori due soggetti per la commissione di una rapina con la tecnica del “filo inverso”, avvenuta il 06.10.2022 ad Arzano (NA) ai danni del gestore di una tabaccheria per un profitto complessivo di € 20.000,00, e di tre tentativi di rapina commessi, con analoghe modalità, tra febbraio e marzo 2023 nel comune di Pozzuoli.
Sulla scorta delle evidenze investigative raccolte nonché delle denunce e delle sommarie informazioni acquisite dalle persone offese, si è accertato che – per assicurarsi il conseguimento dell’illecito profitto – gli indagati portavano illegalmente con sé armi, utilizzandole anche in pieno giorno per infrangere i finestrini delle autovetture delle vittime, ferme nel traffico e, in un’occasione, anche per esplodere dei colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio.
Durante l’esecuzione odierna sono stati individuati sei dei sette soggetti destinatari dell’ordinanza custodiale, mentre uno di essi risulta, allo stato, irreperibile. Sono tuttora in corso le ricerche finalizzate al suo rintraccio.