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Figlio del boss ucciso, ribaltone per il ras: arriva la stangata

 

Pignataro Maggiore/San Cipriano d’Aversa. Ribatone nel processo di secondo grado  per l’uccisione di Raffaele Lubrano, figlio dello storico boss pignatarese Vincenzo.

Il boss sanciprianese Enrico Martinelli è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte di Appello di Napoli dopo essere stato assolto in primo grado. A processo per questo delitto, ma in un altro filone, ci sono anche Michele Zagaria, Giuseppe Caterino, Francesco Schiavone “Cicciariello”, Salvatore Nobis, i pentiti Antonio Iovine e Francesco Zagaria.

Le dichiarazioni di Ciccio ‘e Brezza hanno permesso agli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli di identificare i mandanti del delitto. Il commando che uccise Lubrano si sistemò infatti presso la masseria di Francesco Zagaria.

La vittima – è emerso – fu uccisa sia per le mire espansionistiche dei Casalesi che per vendicare la morte violenta di Emilio Martinelli, esponente dei Casalesi e fratello di Enrico, altro elemento di vertice del clan. Ad ordinare il delitto sarebbero stati, secondo l’accusa, Zagaria, Iovine, Caterino e Francesco Schiavone alias Cicciariello (omonimo e cugino di “Sandokan”), mentre Nobis, Santamaria e Francesco Zagaria avrebbero avuto il ruolo di fiancheggiatori e specchiettisti.