CAPODRISE. Raid dei ladri a scuola, rubati circa 250 dispositivi tra computer e altre strumentazioni informatiche all’interno della Scuola secondaria di I grado nel plesso “Gaglione”, dove i pc erano stati acquistati per realizzare i nuovi spazi 3.0 con i fondi PNRR.
Il furto è stato scoperto ieri mattina dal personale della scuola tra sgomento ed incredulità mista a rabbia e delusione per una perdita inaspettata che colpisce un’intera comunità che si impegna costantemente per cercare di garantire agli studenti delle opportunità di crescita e un’istruzione equa e di qualità.
I computer e altri dispositivi, taluni ancora non utilizzati, erano destinati ai nuovi laboratori digitali.
Le indagini
Un colpo messo a segno nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 giugno sul quale sono ora in corso le indagini della Stazione di Polizia di Marcianise e della Stazione della Polizia Municipale di Capodrise che hanno effettuato il sopralluogo nella mattinata del 19 giugno 2024, dopo essere stati informati del furto.
Il personale scolastico si è trovato di fronte a scene di devastazione senza pari: la scuola è stata distrutta, porte divelte, locali messi a soqquadro.
Secondo una prima ricostruzione, per entrare nell’istituto scolastico, gli autori del raid hanno forzato un ingresso secondario e, una volta entrati, hanno usato ogni mezzo per scardinare le porte blindate degli ambienti in cui erano stati riposti i nuovi strumenti digitali che sarebbero stati utilizzati per allestire i nuovi ambienti didattici ed essere di supporto all’apprendimento degli alunni.
Sul posto interveniva sbigottito anche il Sindaco di Capodrise, Nicola Cecere, che ha così commentato: “Chi ruba nella scuola ruba l’anima di una città”.
La rabbia dei docenti
Sottraendo alla scuola il materiale informatico è stato sottratto non soltanto il bene materiale ma anche la speranza di poter contribuire alla crescita culturale degli allievi e dell’intera comunità in quanto aprendo spazi e laboratori e mettendo a disposizione strutture e servizi si cercava di costruire quelle prospettive della qualità dell’istruzione resa possibile anche attraverso la formazione e l’educazione.
“E’ per noi una grande amarezza constatare che questo evento rischia di vanificare tutti i nostri sforzi e gli investimenti sulla formazione dei nostri giovani cittadini- afferma unito il corpo docente della scuola– siamo costretti a ripartire da zero e ci vorranno anni prima di poter avere a disposizione le risorse digitali che con tanta fatica avevamo ottenuto. L’azione di qualche delinquente non fermerà il tentativo educativo che la scuola conduce. Continueremo a lavorare, insieme alle istituzioni cittadine, per costruire una realtà futura in nome della legalità”.