Santa Maria Capua Vetere. Si registrano malumori già da qualche settimana per quanto riguarda l’area della riabilitazione del distretto 21 Asl Caserta 2 dove confluiscono pazienti di elevata importanza.
Tra le lamentele raccolte si parla di due pesi e due misure utilizzati nella prenotazione delle visite, due binari totalmente differenti tra i pazienti ambulatoriali e quelli domiciliari. Le visite ambulatoriali vengono prenotate al Cup di palazzo Zenith con un canale informatico e all’istante si può pagare il ticket in quanto viene fornita la data e l’ora precisa della prenotazione.
Per le visite domiciliari invece bisogna prenotare all’ufficio riabilitazione del Distretto, e dopo un’attenta analisi da parte del personale addetto della ricetta con la dicitura e la diagnosi (come se esistessero diagnosi di serie A e B commenta qualcuno) e se non si trova nessun cavillo di ordine burocratico, viene trattenuta la ricetta ma non si comunica alcuna data di visita.
Inoltre i tempi di attesa sono di circa due mesi: una volta effettuata la visita dal medico prescrittore e stilato il protocollo riabilitativo c’è ulteriore attesa di circa 2 mesi per poter ritirare il contratto riabilitativo, in questo arco temporale dato dalla valutazione dell’Uvbr (Unità Valutazioni Bisogni Riabilitativi), il paziente che era stato visitato a domicilio per precisa richiesta del medico curante e per patologia invalidante, viene spesso convocato dalla commissione per ulteriori controlli e gli viene imposto di recarsi personalmente negli uffici della riabilitazione. Molti pazienti con patologie importanti sono stati convocati più volte non curandosi dell’indicazione alla cura domiciliare.
Va detto che a molti è stato cestinato il contratto riabilitativo, ad altri è stata modificata l’indicazione segnata dal medico prescrittore senza alcuna comunicazione al paziente e senza nessuna firma di avallo del medico prescrittore. Altra problematica riscontrata è per i pazienti che vengono avviati all’Adi (Assistenza domiciliare integrata) per le cure riabilitative domiciliari: questi pazienti protocollano la prescrizione all’ufficio adi territoriale ma non gli viene data indicazione dei tempi di attesa, ma solo comunicato che ci sono lunghissime liste di attesa per mancanza di personale Tutto ciò è forse un modo per risparmiare sulla salute delle persone? La domanda che si pongono in tanti.