Casal di Principe. Verranno processati gli esattori del clan dei Casalesi. Questa la decisione del giudice Luca Della Ragione, del tribunale di Napoli, nei confronti di 19 imputati coinvolti, a vario titolo, in un’inchiesta che ha rivelato alcuni episodi estorsivi ma anche recuperi crediti da parte di persone legate ai Casalesi.
Davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Napoli Nord finiscono: Antonio Barbato, 48 anni di Cesa; Camillo Belforte, 29 anni figlio di Benito (non indagato); Gennaro Celentano, 40 anni di Sant’Antimo; Antonio Chiacchio, 53 anni di Teverola; Nunzio Chiariello, 78 anni di Sant’Antimo; Daniele Coronella, 51 anni di Casal di Principe; Mario Curtiello, 41 anni di Sant’Antimo; Carlo Del Vecchio, 67 anni di Falciano del Massico; Antonio De Luca, 47 anni di San Cipriano d’Aversa; Mario De Luca, 55 anni di San Cipriano d’Aversa, alias Forestieri; Mario Raffaele De Luca, 43 anni di Casal di Principe; Nicola Di Bona, 55 anni di Castel Volturno; Sergio Iannicelli, 32 anni di Sant’Antimo; Umberto Loreto, 55 anni di Afragola; Carmine Lucca, 54 anni di San Marcellino; Antonio Palumbo, 37 anni di Cancello ed Arnone; Alessandro Pavone, 37 anni di Casal di Principe; Achielle Piccolo, 49 anni di Marcianise; Giacomo Terracciano, 63 anni di Afragola.
Secondo l’accusa, Mario De Luca, il fratello Antonio ed il loro cugino Mario Raffaele De Luca, quest’ultimo figlio di Giancarlo, esponente del gruppo Bidognetti, avrebbero guidato un gruppo di individui allo scopo di taglieggiare commercianti dell’agro aversano, tra Casal di Principe, Frignano, San Cipriano D’Aversa e Teverola, a cui veniva chiesto “un regalo per i carcerati” o in modo più semplice di “mettersi a posto”.
Finiscono nel mirino anche minimarket e un caseificio che avrebbero soddisfatto le richieste continue con buste della spesa e diverse confezioni di mozzarella: un danno ritenuto enorme dagli inquirenti ma non quantificato.
Oltre alle estorsioni, il gruppo si è occupato anche di recupero crediti.
Al titolare di un rimessaggio barche di Castel Volturno hanno chiesto soldi per conto di un fornitore con cui aveva un debito di circa 80mila euro.
E hanno minacciato la vittima qualora non avesse saldato il debito affermando: “la questione sarebbe stata affidata a persone di Sant’Antimo più spietate di Giuseppe Setola”.
L’inchiesta, oltre questi crimini, ha fatto emergere anche una sorta di accordo territoriale.
E così Mario De Luca si rivolge a Belforte per recuperare una caparra versata per l’acquisto di un capannone a Marcianise. A Belforte è contestata la violenza privata.
Nel collegio difensivo sono impegnati, gli avvocati Nicola Musone, Giovanni Cantelli, Angelo Raucci, Agostino Di Santo, Massimo Natale, Carlo De Stavola, Mirella Baldascino, Alessandro Diana, Bernardo Diana, Fabio Russo, Angelo Riccio, Alfredo Marrandino e Luciano Fabozzi.