Arienzo. L’ex assessore Raffaele Diglio interviene sulla vicenda Whirlpool
La questione della desertificazione produttiva delle realtà aziendali italiane è sempre di stretta attualità, negli ultimi 10 anni quasi 11mila aziende hanno trasferito la produzione all’estero.
Non è un caso che l’Ocse piazza il nostro mercato agli ultimi posti in Europa come appetibilità per i capitali stranieri.
Fare impresa in Italia è molto più difficile che altrove. Le tasse, la burocrazia, il costo del lavoro, il deficit logistico infrastrutturale, l’inefficienza della pubblica amministrazione, la mancanza di credito e in primis i costi dell’energia rappresentano degli ostacoli spesso insuperabili che hanno indotto molti imprenditori a trasferirsi in Paesi dove il clima nei confronti dell’azienda è più favorevole.
Governo, Parlamento e sindacati provino a ragionare con le imprese a un piano di emergenza per salvaguardare i lavoratori e le aziende. Si corre il rischio nel giro di pochi anni altre aziende lasciano l’Italia.