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Sparatoria dopo il raid: in 3 accusati di tentato omicidio

Castel Volturno. Per la sparatoria dovuta a un presunto furto di una porta-finestra in ferro avvenuta il 14 marzo dello scorso anno tra italiani ed un gruppo di immigrati residenti sul litorale di Castel Volturno, arriva l’udienza dedicata alla requisitoria.

Il prossimo 11 aprile, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si conosceranno le richieste del pubblico ministero nell’ambito del processo con rito abbreviato a carico del castellano Nicola F.

Secondo l’accusa avrebbe organizzato un raid punitivo ai danni di alcuni ghanesi e nigeriani (Osabo Ojo e Aruna Ibrahim) che lo accusavano di aver rubato un infisso dalla loro abitazione, usandola per un immobile che stava ristrutturando. Nell’occasione Nicola F., a bordo di una Fiat Panda, con la complicità di altre due persone finite ai domiciliari – Stefano A, 33 anni, di Teverola e Matteo L.P., 22 anni di Casaluce – avrebbe esploso almeno quattro colpi di pistola all’indirizzo degli immigrati uno dei quali raggiunto alla spalla senza subire lesioni, circostanza «provata» da un foro sul giubbotto che indossava che sarebbe stato provocato proprio dal proiettile. Nella vicenda emergono però altri particolari non chiari: sul posto è stato trovato un solo bossolo mentre il testimone che ha chiamato la polizia – le indagini sono della Squadra Mobile della Questura di Caserta – avrebbe sentito cinque spari. Gli arresti sono stati eseguiti sulla base del racconto degli immigrati che prima di allora non avevano mai denunciato ufficialmente il furto. Tentato omicidio, detenzione di arma e spari in luogo pubblico l’accusa per i tre che si trovano ai domiciliari.