Capua. La svolta c’è stata nel giro di quattro mesi. A febbraio i carabinieri scoprirono che i Della Valle, commercianti nel settore della bevande, si stava dirigendo verso un’altra attività, quello del contrabbando di sigarette.
E’ questo lo scenario in cui si muove l’inchiesta che ha portato stamattina all’arresto, da parte dei carabinieri della stazione di Santa Maria Capua Vetere diretti dal maresciallo Mario Iodice, di quattro persone tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso ed associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Tra i destinatari delle misure cautelari, Antonio Della Valle, 49 anni, già condannato per associazione mafiosa e ritenuto dalla Dda il referente del clan dei Casalesi a Capua; con il 49enne è finito in carcere anche il nipote ventenne Giuseppe, mentre per altri due indagati, Ciro Argentino e Domenico Quintavalle, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari. Altri tre indagati, tra cui il figlio di 20 anni di Della Valle, sono stati raggiunti dalla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
Per la Dda di Napoli che ha coordinato le indagini, Della Valle avrebbe tentato di imporre al titolare di un campo di calcetto di San Tammaro la fornitura di bevande presso una sua azienda, ma l’imprenditore ha denunciato ai carabinieri il tentativo di estorsione. Oltre al classico pizzo, Della Valle – hanno accertato i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere – avrebbe organizzato anche un ingente traffico di sigarette di contrabbando, facendosi aiutare dai propri familiari; ogni stecca veniva pagata da Della Valle dai 21 ai 28 euro. Durante le indagini i carabinieri hanno sequestrato oltre un quintale di sigarette prive del marchio del monopolio di Stato.
E’ lui il personaggio chiave dell’inchiesta: la svolta arrivò infatti proprio con l’arresto del 4 febbraio scorso quando i carabinieri lo intercettarono sulla Statale. 7bis a San Tammaro alla guida della sua Alfa 147. I militari gli trovarono 140 stecche di sigarette prive del marchio del monopolio di stato, delle quali 100 marca “Chesterfield”, 30 “Marlboro”, 10 “Regina”, per un peso complessivo di35 chili: per lui scattarono i domiciliari. Quattro mesi dopo il cerchio si è chiuso e per Della Valle si sono aperte le porte del carcere.
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