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Successo per Cantone alla Vanvitelli: regole non siano impedimento alle imprese

Santa Maria Capua Vetere. Grande affluenza di pubblico all’evento organizzato presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, tenutosi il 31 maggio 2019 con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, della magistratura, dell’Università, del mondo delle imprese e delle professioni. Dopo i saluti delle Autorità presenti per l’occasione, tra cui il Rettore dell’Ateneo, Giuseppe Paolisso, il Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, e il Presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino, sono intervenuti nell’ordine Maurizio Giordano, Sostituto Procuratore della Repubblica della DDA di Napoli, Domenico De Falco, Magistrato del TAR Napoli, Raffaele Ruberto, Prefetto di Caserta, Raffaele Cantone, Presidente ANAC, Massimo Urbano, Magistrato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e Alberto De Chiara, Professore Associato di Diritto Amministrativo nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Luigi Vanvitelli”.

 

I lavori sono stati presieduti dal Prof. Massimo Rubino De Ritis, Ordinario di Diritto Commerciale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Luigi Vanvitelli”, il quale ha evidenziato l’importanza della certezza delle regole che agevolano gli investimenti, poiché «il problema è trovare il giusto equilibrio tra la libertà di fare impresa e il controllo da parte dello Stato; il controllo è fondamentale, perché senza controllo verrebbe agevolato chi viola le regole e dunque fa concorrenza sleale ai danni di chi le rispetta». Il Prof. Alberto De Chiara ha altresì evidenziato la necessità di un intervento riformatore alla disciplina dell’interdittiva antimafia o una maggiore collaborazione tra autorità amministrativa e autorità giudiziaria. «Le regole non devono essere considerate un impedimento ma neanche devono essere utilizzate come impedimento» sottolinea Raffaele Cantone, il quale auspica regole che non impediscano un blocco delle imprese. Di tutt’altro tenore è stato l’intervento di Domenico De Falco che ha tenuto a precisare che «l’impresa interdetta non sempre è una impresa mafiosa, anzi spesso ne è vittima». Non sono mancati, infine, interventi di alcuni imprenditori locali e rappresentanti dell’imprese che hanno manifestato il loro disagio verso un sistema normativa ancora incerto.