CASAL DI PRINCIPE. La Cassazione ha respinto il ricorso nei confronti di Vincenzo Borrata. Il ras aveva chiesto l’applicazione della continuazione per tre sentenze relative ai reati di camorra ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La Suprema Corte ha depositato recentemente le motivazioni ritenendo infondato il ricorso presentato dalla difesa di Borrata e dunque non riducendo i tempi di condanna dell’esponente del gruppo.
Gli ermellini hanno considerato troppo ampia la distanza di cinque anni tra la commissione dei reati presi in considerazione nella prima sentenza e quelli delle successive. La tentata estorsione risalirebbe infatti al 2007, mentre le accuse di camorra sono datate 2013.