Santa Maria Capua Vetere. Domani dalle 9.30, a Santa Maria Capua Vetere, nella bellissima cornice del Palazzo Melzi dove ha sede il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, si terrà una tavola rotonda sul tema “Legalità e tutela della libertà di iniziativa economica nell’amministrazione e nel controllo giudiziario delle aziende”, patrocinata dall’Università, Ordine degli Avvocati di Santa Maria, Confindustria Caserta e GRALE.
Coordina e modera i lavori il prof. avv. Massimo Rubino De Ritis, ordinario di Diritto Commerciale nell’Ateneo e docente al Master “Gestione e riutilizzo di aziende e beni confiscati” , il quale evidenzia l’importanza dello studio del diritto delle imprese, privilegiando l’interdisciplinarietà: “parlare del legame stretto tra l’azione della giustizia e lo sviluppo delle imprese è di estremo interesse in questo momento storico” – ci anticipa il prof. Rubino De Ritis – “perché, al di là delle ideologie, è la qualità delle istituzioni che agevola gli investimenti, mentre, in assenza di certezze, a causa di un tessuto normativo a volte incoerente, non è facile fare impresa, soprattutto nel Meridione”. Dopo i saluti del Rettore , prof. Giuseppe Paolisso, e del direttore del Dipartimento, prof. Lorenzo Chieffi, sono previste relazioni di esponenti delle Istituzioni e di accademici : Raffaele Cantone, presidente ANAC; Alberto De Chiara, professore di diritto amministrativo; Domenico De Falco, magistrato del TAR Campania; Maurizio Giordano, sostituto procuratore della Repubblica della Dda di Napoli; Raffaele Ruberto, prefetto di Caserta; Massimo Urbano, magistrato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Per l’avvocato Mario Passaretta del Foro di Santa Maria Capua Vetere, il quale, come da programma, interverrà al convegno, essendosi occupato di un recente e delicato caso relativo a imprenditori locali , “l’obiettivo dei lavori è fare il punto sull’istituto delle interdittive antimafia, con particolare riguardo all’esclusione delle imprese dalla contrattazione con la PA, talvolta anche solo sul presupposto di meri indizi di colpevolezza’. Il dibattito, dunque, si prevede assai vivace, per i diversi interessi coinvolti. L’incontro-confronto prevede, infatti, alcuni interventi programmati, al termine delle relazioni, per sollecitare ulteriormente il dibattito, in particolare sulle lacune normative della recente legge antimafia.