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Dipendenti comunali pagati mentre stanno al bar, 44 a rischio processo. Indagati pure sindaco e assessori

CASAL DI PRINCIPE. Si terrà a fine marzo l’udienza preliminare per 44 indagati coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo degli Lsu al Comune di Casal di Principe. L’ipotesi di reato per i furbetti è di truffa, per gli amministratori locali è di abuso di ufficio.

Rischiano il processo in totale 44 tra Lsu, quattro dirigenti comunali (Vincenzo Cenname, Francesca Nugnes, Enrico Pignata, Giovanni Palmiro Cosentino) e il sindaco con la sua giunta (Renato Natale e gli assessori Vincenzo Noviello, Antonio Schiavone, Maria Letizia, Antonio Natale e Marisa Diana).

L’indagine

Gli indagati furono coinvolti nell’inchiesta sulla truffa degli Lsu del Comune di Casal di Principe pagati per lavori mai svolti. L’accusa è di abuso d’ufficio. In totale fu requisita una somma complessiva di circa 168.000 euro.

L’attività investigativa diretta dalla Procura di Napoli Nord ha interessato la gestione dei Lavoratori Socialmente Utili (LSU) da parte di alcuni appartenenti all’Amministrazione Comunale, di cui si ipotizza una responsabilità nell’anomala programmazione e registrazione del servizio e nelle illecite retribuzioni corrisposte a costoro.

Nel corso dell’indagine, si e appurato che l’Amministrazione ha erogato in modo illegittimo somme di denaro per ore di lavoro mai prestate, che venivano comunicate dagli stessi lavoratori ai loro referenti senza un effettivo controllo sia della presenza che delle prestazioni rese. Gli operai venivano altresì impiegati senza la prevista pianificazione delle attività.

Pagati per stare al bar

Tra i lavoratori indagati, vi sono un soggetto che, pur producendo certificazione medica di malattia, svolgeva attività lavorativa in un bar di Casal di Principe e un altro che, pur se collocato in pensione, continuava a prestare servizio negli Uffici Comunali, percependone il relativo compenso.

Si contestano, a vario titolo, i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, false attestazioni per dipendenti delle amministrazioni pubbliche e l’abuso d’ufficio.