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Divieto revocato, sindaco può tornare nella sua città

Sparanise. Il sindaco di Sparanise può tornare nella sua città. Questa mattina il gip del tribunale sammaritano Nicoletta Campanaro ha accolto l’istanza dei legali revocando la misura del divieto di dimora nei confronti del sindaco Saverio Martiello. Resta come unica misura l’obbligo di firma, in attesa di conoscere le nuove comunicazioni della Prefettura sulla questione della sospensione.

Maritello è finito sott’inchiesta nell’ambito di un’indagine avviata nel dicembre del 2017 e condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Sparanise. La vicenda  è nata dalla segnalazione di un Consigliere Comunale di minoranza ai Carabinieri, che elencava una serie di violazioni delle normative vigenti che, a suo avviso, erano state commesse dal Consiglio Comunale di Sparanise. Tra le irregolarità segnalate ve ne erano alcune afferenti la procedura indetta per l’affidamento delle manifestazioni che dovevano svolgersi in occasione delle festività natalizie per l’anno 2017/2018.

Nel corso dell’attività di indagine è emerso che il Sindaco, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, compiva atti idonei, diretti in modo non equivoco a indurre il Presidente dell’Associazione Pro Loco di Sparanise (risultata aggiudicataria per la manifestazione di interesse indetta dal Comune di Sparanise per le festività natalizie 2017 – 2018, avente ad oggetto lo svolgimento di attività culturali e di intrattenimento), a coinvolgere in tale programma determinate ditte e ad assegnare di conseguenza alle stesse ditte somme di danaro.

Secondo l’accusa le pressione sarebbero state poste in essere al fine per  indurre il Presidente della Pro Loco a coinvolgere nel programma ditte amiche dell’amministrazione. A questa richiesta tuttavia non veniva dato seguito e quindi l’affidamento alla Pro loco venne revocato, giustificando il tutto alla luce di ragioni di convenienza economica per l’amministrazione, scelta che favoriva determinati operatori e determinava, di conseguenza, una maggiore spesa rispetto a quella che il Comune avrebbe sostenuto se avesse assegnato il servizio a seguito della procedura selettiva che era stata appositamente indetta.