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Opposizione inesistente, una grossa fetta di elettorato tradita dai suoi rappresentanti

San Felice a Cancello. L’attuale sindaco Emilio Nuzzo si è affermato al primo turno con poco più del 34%, precedendo Carmine Palmieri che ha preso poco più del 30%, terza la Carfora con poco più del 26% e quarta la Lettieri poco sotto il 9%.

Quindi, se guardiamo il dato elettorale, l’attuale amministrazione rappresenta il terzo e qualche spicciolo dello scacchiere, eppure oggi a sei mesi esatti dal verdetto gli altri due terzi della città sono completamente spariti dai radar.

In pratica sembra che Emilio Nuzzo abbia vinto con una percentuale bulgara e sia rappresentativo dell’intera comunità: non vola più una mosca.

Diciamo questo perché a San Felice, nonostante questi numeri, l’opposizione è completamente inesistente e questo sicuramente non è un bene, perché non c’è dibattito e manca il confronto.

A parte qualche scaramuccia della Carfora in Assise, fine a se stessa, in questi sei mesi c’è stato il nulla più assoluto.

I consiglieri che facevano parte della coalizione di Palmieri non sono riusciti a produrre nemmeno un’interpellanza consiliare.

Cosa ben diversa invece da quanto accadde nel 2011, dove Nuzzo in quella breve amministrazione dovette fare i conti con una opposizione molto agguerrita sin dal primo consiglio comunale.

Eppure durante la campagna elettorale, a parte quelli di Speranza che cantavano le canzoni, gli altri candidati di cose ne hanno dette, di proposte ne hanno fatte. Perché ora questo mutismo?

Perché questi consiglieri comunali non fanno gli interessi degli elettori che a maggio hanno puntato su di loro?

E’ una domanda che poniamo a chi il territorio lo vive ogni giorno, così come diceva dai palchi, quindi a Carmine Palmieri (La Carfora ad esempio è proiettata tutta su Caivano, dove quasi ogni giorno arrivano ministri, sottosegretari e rappresentanti del Governo).

Perché Palmieri e gli altri non riprendono le proposte che avevano fatto in campagna elettorale?

Non si possono tradire gli elettori in questo modo dopo appena 6 mesi, è clamoroso e quindi sarebbe più opportuno dimettersi in blocco e far subentrare altri che hanno voglia di fare i consiglieri comunali e di rispettare il mandato dei loro elettori.