L’aggiornamento
Marcianise. La famiglia pensava che lui fosse al lavoro come sempre. Ed invece Michele aveva già messo in atto l’estremo gesto. Potrebbe essere avvenuto alcune ore prima del ritrovamento il decesso di Michele Musone, 33 anni da compiere tra due giorni, l’operaio di Marcianise trovato senza vita nel garage della sua abitazione di via Vicenza.
La moglie si è mobilitata quando non l’ha visto rientrare a casa, ma si è accorta che nemmeno i colleghi avevano avuto sue notizie e così è scattata la ricerca terminata nel modo più tragico possibile. Michele era un ragazzo apprezzato da tutti per le sue doti umane e la notizia della sua morte ha fatto gettato nello sconforto un’intera città.
Il sindaco Antonello Velardi con un post ha spiegato lo stato di animo che in questa sera drammatica attraversa la sua comunità: “Togliersi la vita è un gesto di estrema disperazione, al di là della ragione. Si resta senza parole. Apprendo con infinito dispiacere la notizia della morte di Michele Musone che mi arriva stasera.
Con lui piombiamo nell’abisso tutti noi: a prescindere dai rapporti personali, quel gesto è una sconfitta per ognuno. È la sconfitta non di un uomo, ma di tutti gli uomini, di un’intera comunità. Per Marcianise è una bruttissima serata. Un caro abbraccio, ovunque lui sia. E un pensiero affettuosissimo per i suoi cari. Siamo in un tunnel senza luce. C’è il buio.”
Dopo le indagini della polizia , la salma di Musone è stata trasferita all’istituto di medicina legale di Caserta dove saranno effettuati ulteriori esami prima del rito funebre.
Marcianise. Dramma in questi minuti a Marcianise. Un giovane di 33 anni, Michele Musone, è stato trovato privo di vita al piano inferiore del suo appartamento. La tragica scoperta è stata fatta in via Vicenza, a pochi metri dalla caserma dei carabinieri.
Stando a quanto emerso alla base della tragedia ci sarebbe un gesto estremo. Il 33enne è stato trovato impiccato nel garage dell’abitazione. Inutili i tentativi di soccorso da parte del personale del 118: i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto ci sono gli agenti che hanno provveduto a informare l’autorità e stanno indagando alla ricerca di elementi che possano i chiarire i contorni di questa tragedia.
Davanti all’abitazione c’è anche un piccolo gruppo di conoscenti, affranti per la notizia. Michele, operaio e sposato, era molto conosciuto e benvoluto nel quartiere.
Le parole di don Antonio Piccirillo
“Ogni giorno cerco di pregare lasciandomi accarezzare da qualche parola dal Vangelo. Ne sento profondamente il bisogno. Non mi viene di pregare senza la Parola e senza guardare la croce e il Crocifisso. Mi appaiono agli occhi come benedizione ogni volta che devo addormentarmi e pensare a quanto vissuto nella giornata.
Le parole del Vangelo mi aiutano a meditare sulla vita di Gesù e sulla vita di chi ancora oggi “trascinano” la vita in avanti, combattono per la vita, nonostante tante difficoltà, tante ingiustizie: poveri, ammalati, carcerati, stranieri. Dopo anni si sacerdozio, comprendo sempre di più dove trovare la grazia di Cristo.
Questa sera mi giunge la notizia della morte di Michele Musone che ho unito nel matrimonio alla dolcissima Maddalena Stabile meno di due anni fa. Era un bellissimo giorno del 20 Ottobre 2017. Mi sento attonito, sgomento, triste. Ho avuto modo di condividere la notizia con la comunità parrocchiale mentre celebravamo l’Eucarestia.Tanti conoscono Maddalena, perché l’hanno vista crescere in Chiesa, impegnarsi per la catechesi, sempre presente alla processione del Calvario. Tanti hanno conosciuto anche Michele, innamorato della vita e della sua Maddalena.
Prego per Michele e penso alle parole del Vangelo: “Resta con noi Signore, perché si fa sera”, anche se per Michele la sera sembra giunta drammaticamente prima. Prego e invito la comunità alla preghiera mentre lo affido alla più tenera delle madri, la Mamma celeste.”