CASTEL VOLTURNO. “Vincenzo De Blasio è scomparso, non è vero che si trova in Sudamerica, il suo aereo è sparito in un tratto di mare profondo oltre 1500 metri e respingiamo quindi tutte le illazioni lette in queste settimane sulla sua sparizione”: ad affermarlo è la figlia del broker petrolifero svanito nel nulla insieme al suo aereo da turismo lo scorso 15 ottobre.
A voler sottolineare che sono destituite da ogni fondamento le ipotesi circolate su alcuni media locali nei giorni successivi alla scomparsa del padre è stamane la figlia, Giada De Blasio, in una lettera inviata ai media: “Riteniamo di interrompere il silenzio stampa, per esternare tutto il nostro disappunto per alcune presunte “indiscrezioni” riportate. Sono comparsi, su alcune testate, articoli che parlano di “messaggi inviati alla figlia” e fantasiose ipotesi di “un allontanamento volontario” nonché di un “cambio di vita” e supposizioni che raccontano di “spiagge tropicali in Sudamerica e cocktails” afferma la donna in una dichiarazione riportata dall’Ansa.
Il volo fantasma
Il padre era decollato verso le 14 dalla pista di Castelvolturno a bordo di un bimotore Partenavia P68 per un volo di prova che doveva durare una ventina di minuti senza però fare più ritorno. Il suo telefonino era stato agganciato per l’ultima volta nella cella di una zona compresa tra Ischia e Ventotene dove si erano perciò concentrate, a terra ed in mare, le ricerche dei soccorritori che sono andate avanti per alcuni giorni senza esito.
Il messaggio
Su alcuni media era poi stata pubblicata la notizia che l’uomo, il giorno prima di sparire, avesse comunicato alla figlia con un messaggio la volontà di cambiare vita, adombrando quindi l’ipotesi di un allontanamento volontario: “Non c’è stato alcun messaggio da parte di mio padre quella mattina, soltanto un tentativo di contatto telefonico, non andato a buon fine per problemi di connessione della linea, o forse perché il destino così ha voluto. Al momento non abbiamo alcuna notizia” continua ancora Giada De Blasio nella sua lettera in cui poi chiede “ai professionisti dell’ informazione di fare il loro lavoro con rispetto, professionalità e il tatto che si deve in vicende così delicate” sottolineando che “Stiamo vivendo nel dolore della perdita di un padre e di un nonno, cercando di trovare anche noi delle risposte, in un’ attesa logorante.”
Le ricerche
Le ricerche dell’aereo scomparso e del suo pilota erano state condotte sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli anche con l’ausilio di un aereo militare che aveva avvistato un oggetto galleggiante, possibile frammento del Partenavia, ma di cui all’arrivo sul posto di una motovedetta non vi era più traccia; De Blasio era stato cercato attivamente anche da alcuni volontari partiti con dei motoscafi da Forio che, al largo di Punta Imperatore, avevano trovato un cappello consegnato poi alle forze dell’ordine che non ha però fornito elementi utili a ricostruire quanto accaduto al 74enne imprenditore, figura di spicco della vela italiana ed impegnato nel sociale.