SAN CIPRIANO D’AVERSA. Resta Emilio Martinelli, ritenuto il reggente della fazione sanciprianese degli Schiavone.
Il Riesame ha confermato la misura del carcere per figlio del boss detenuto Enrico Martinelli: il giovane è coinvolto nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e della Squadra Mobile della questura di Caserta sul riassetto del clan dei Casalesi e sui legami tra i diversi gruppi confederati, operanti ciascuno nella propria zona. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il legale aveva presentato ricorso al Riesame che è stato respinto.
L’indagine
Un primo gruppo composto da sei persone e attivo nel settore delle estorsioni e delle armi era già stato smantellato: i componenti furono catturati nel luglio 2021 e sono già stati condannati. Le successive indagini hanno consentito di accertare che a dispetto di arresti, condanne e pentimenti, il clan dei Casalesi ha sempre continuato a essere operativo, con una rimodulazione della composizione delle fazioni e degli equilibri tra le stesse, restando comunque fermo il comando delle nuove generazioni delle famiglie Schiavone e Bidognetti.
Secondo l’accusa Martinelli in questi anni ha assunto un ruolo direttivo del clan per i traffici di droga, le estorsioni ai danni di commercianti, il noleggio delle auto e le truffe relative al bonus 110% nel territorio di San Cipriano di Aversa. Martinelli si sarebbe avvalso della collaborazione di altri 5 soggetti, già sottoposti a misure cautelari, ognuno dei quali svolgeva un ruolo ben preciso per le estorsioni e la gestione dell’arsenale a disposizione del clan, costituito da revolver, pistole semi automatiche, kalashnikov e pistola mitragliatrice modello Uzi.