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Minaccia al titolare del caseificio: “Non mi conosci? Paga”. Ecco chi sono i fermati

Sessa Aurunca. I carabinieri hanno fermato su ordine della Procura di Napoli (Direzione Distrettuale Antimafia) due esponenti del clan Esposito di Sessa Aurunca per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa ai danni di un imprenditore del posto. Si tratta di Emilio Esposito, 49enne nipote del capoclan detenuto Mario Esposito, e di Francesco Di Marzo di 75 anni.

L’indagine dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sessa Aurunca, coordinati dalla Dda, è partita nell’aprile scorso; i due estorsori sono stati seguiti e intercettati, ed è emerso che gli indagati, fino a pochi giorni fa, si sono presentati da un imprenditore lattiero-caseario di Cellole per chiedere una tangente di 20 mila euro, “o anche di 30mila euro”, per conto del clan Esposito di Sessa Aurunca.

“Ma come, non mi conosci?” avrebbe detto Esposito all’operatore economico. “Paga e non dire niente ai carabinieri – ha intimato – altrimenti ti facciamo male”.

L’imprenditore però si è rifiutato rivolgendosi ai carabinieri, che hanno avviato le indagini che hanno portato al fermo dei due estorsori.I due esponenti del clan nei prossimi giorni saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del Gip di Napoli, che dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento restrittivo e se applicare misura cautelare.

Il clan Eposito, nonostante i capi siano in carcere, è ancora operativo sul territorio di SessaAurunca e dei comuni limitrofi grazie alla presenza di altri storici esponenti attualmente liberi, come Gaetano Di Lorenzo