Pastorano. Sono tuttora in corso gli accertamenti dell’Arpa Campania in seguito all’incendio che lo scorso 3 settembre è divampato in un sito di gestione di rifiuti all’interno dell’area industriale di Pastorano (Caserta). Si rimanda ai precedenti comunicati, del 4 e del 7 settembre scorsi, per un quadro completo dell’attività finora svolta dall’Agenzia.
Al momento sono operativi due campionatori ad alto flusso per la ricerca di diossine e furani dispersi in atmosfera, a duecento metri circa dal luogo dell’incendio, il primo (P2) posizionato nella direzione prevalente dei venti al momento dell’installazione, il secondo (P1) nella direzione opposta.
In esito al ciclo di campionamento della durata di 24 ore, svolto tra martedì 5 e mercoledì 6 settembre, risultano, a seguito di variazioni di direzione ed intensità del vento nel periodo di campionamento, concentrazioni di diossine e furani pari a 37,2 pg/Nm3 I-TEQ (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente) al primo campionatore (sottovento), mentre al secondo campionatore (sopravento) risultano concentrazioni pari a a 1,61 pg/Nm3 I-TEQ.
Nella tabella in calce sono riepilogati tutti i risultati dei campionamenti per la ricerca di diossine e furani (PCDD/PCDF) effettuati dall’Agenzia in relazione all’incendio in questione.
Seppure in diminuzione, l’andamento di tali microinquinanti si mantiene superiore ai valori di riferimento correntemente utilizzati, cioè:
1) valori di concentrazione di tossicità equivalente mediamente riscontrabili in ambiente urbano e soggetti a grande variabilità, dell’ordine di 0,1 pg/m3, individuati dalle Linee guida dell’Oms sulla qualità dell’aria;
2) valore di riferimento, utilizzato dalla comunità scientifica, di 0,15 pg/Nm3 I–TEQ proposto dal LAI-Germania.
Nella posizione del secondo campionatore, non si è rilevata presenza di diossine e furani in esito al primo ciclo di campionamento, mentre successivamente la concentrazione riscontrata è aumentata fino a superare i valori di riferimento citati, verosimilmente per effetto delle mutate condizioni di ventilazione.
Il monitoraggio prosegue per verificare l’andamento, nel corso del tempo, delle concentrazioni di tali microinquinanti.
Nei pressi del luogo dell’incendio dalla giornata del 5 settembre è anche attivo un laboratorio mobile per la misurazione delle concentrazioni orarie di polveri sottili PM10 e PM2.5, monossido di carbonio, ozono, benzene, toluene, xilene, ossidi di azoto.
Ieri (giovedì 7) le concentrazioni medie giornaliere degli inquinanti monitorati non hanno superato i limiti di legge. Tuttavia si segnalano ancora dei picchi compatibili con la situazione meteo delle prime ore del mattino e della notte, con debole vento locale proveniente dall’area dell’incendio.
I valori massimi raggiunti dal PM10 e PM2.5 sono i seguenti:
7 settembre, ore 7: 137 µg/m3 e 74 µg/m3 (microgrammi per metro cubo);
7 settembre, ore 23: 151 µg/m3 e 55 µg/m3;
Il PM10 presenta una media giornaliera di 48 µg/m3, pertanto prossima al limite dei 50 µg/m3.
Gli ossidi di azoto presentano nella prima fascia delle 24 fino a circa le ore 9 valori alti, ma comunque la media giornaliera si attesta a 34 µg/m3 (il limite normativo, espresso in termini di media annua, è di 40 µg/m3).
Infine si segnala alle ore 10 un picco del benzene, pari a 7,81 µg/m3, superiore al limite di legge (5 µg/m3), che tuttavia è espresso in termini di media annua e dunque non è applicabile dal punto di vista normativo al caso specifico.
Di seguito, si riepilogano i dati ad oggi disponibili inerenti al monitoraggio di diossine e furani PCDD/PCDF eseguito.