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Moglie del boss al carcere duro, arriva il verdetto dopo 3 anni di 41bis

MARCIANISE. Non c’è scampo per la moglie del boss Mimì Mazzacane. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto il ricorso del legale, confermando il regime carcerario del 41bis per Maria Buttone, moglie del capoclan Domenico Belforte, detenuto ormai da un ventennio.

La donna riveste ancora un ruolo importante nella cosca ed in passato è stata portatrice di ordini dal vertice della cosca agli affiliati per i giudici. Dopo un breve periodo di libertà ora la Buttone si trova al carcere duro ininterrottamente da 3 anni.

Nel corso di questo triennio la vicenda giudiziaria che ha più segnato la sua figura è quella dell’omicidio dell’amante del marito, Angela Gentile, per il cui delitto è stata condannata all’ergastolo in primo grado.

Il misterioso delitto passionale

Nel corso dell’indagine il boss avrebbe confessato e fornito agli inquirenti una traccia importante per le ricerche del corpo della donna. L’attività è già stata avviata con particolare riferimento ai Regi Lagni, anche se per ora l’esito è stato negativo. Insieme al capoclan è sotto processo la moglie Maria Buttone, divenuta a sua volta matrigna della figlia della Gentile, allevata dai Mazzacane e tenuta all’oscuro di tutto fino all’avvio delle indagini della Dda. La ragazza, dopo la scomparsa della madre, è stata cresciuta a casa del boss proprio come una figlia.

Sua madre ha per avuto una relazione con Belforte prima del matrimonio tra il padrino di camorra e la Buttone, ma adesso le indagini stanno evidenziando che quel rapporto era continuato fino a poco prima della scomparsa della donna. Anzi, stando alla ricostruzione della Procura, lo stesso Belforte avrebbe fittato una casa nei pressi di Parco Cerasole a Caserta per Gentile e sua figlia. La Gentile accompagnò la figlia a scuola ma non andò mai a riprenderla e i familiari denunciarono il caso soltanto tre giorni dopo perchè pensavano che la sorella fosse in Germania.

Alla base c’era proprio un patto stretto tra Belforte e la moglie: stando ai pentiti una volta eliminata l’amante del marito, la sua famiglia avrebbe provveduto a mantenere anche la figlia nata dalla relazione clandestina. Alla ragazza, che per un periodo ha vissuto in Emilia Romagna proprio con Maria Buttone, fu aperto un bar. La vera chiave di volta del giallo è però una: il corpo di Angela Gentile non è mai stato ritrovato. Secondo Froncillo il corpo si trovava nella periferia di Marcianise, in un terreno dove prima c’era un allevamento di bufale a Puzzaniello. Le ricerche non diedero però esito positivo.