SANTA MARIA CAPUA VETERE. Episodio choc al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Un detenuto ha protestato contro il mancato trasferimento e ha minacciato di impiccarsi al ferro che delimita il muro dell’area passeggio dove si era arrampicato.
Stando a quanto riferito dal segretario regionale dell’Osapp Vincenzo Palmieri il recluso, originario del Napoletano in cella per una condanna per rapina, giovedì ha scavalcato il muro del cortile e ha provato a impiccarsi utilizzando i lacci delle scarpe come cappio.
Dopo cinque ore di trattative il magistrato di sorveglianza gli ha concesso il trasferimento in un altro carcere più vicino e la protesta è rientrata. Preoccupato il sindacato Osapp: “Ci auguriamo che la vicenda non sia oggetto di emulazione da parte di altri detenuti e rimanga un caso isolato per ottenere immediato trasferimento da una sede all’altra poiché gli spostamenti sono disciplinati in base a determinati presupposti che non sono quelli messi in atto dal ristretto”.
E a Salerno incendiano la sala magistrati
Terribile serata, all’insegna della “quattro F” nel carcere di Fuorni, a Salerno: “F” come la folle protesta di due detenuti di origine napolitani, ristretti nel penitenziario salernitano; come il fuoco e le fiamme, che si sono propagate nella Sala dedicata ai magistrati ed avvocati, che i due hanno incendiato; “F”, infine, come i feriti della Polizia Penitenziaria, rimasti intossicati dalle esalazioni dei fumi che si sono propagati, che sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere.
La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPe, per voce del Segretario regionale della Campania Tiziana Guacci: “Nella serata di ieri, due detenuti di origine napoletana, appartenenti al circuito media sicurezza, hanno incendiato la sala giudici avvocati. I due detenuti da giorni erano a zonzo presso la rotonda ingresso e solo di sera venivano chiusi nel corridoio della sala giudici/avvocati, perché si rifiutavano di farsi allocare nelle camere detentive pretendendo il trasferimento presso altri istituti.
Da tempo, il Sappe denuncia il clima di indulgenza e tolleranza che viene adottato nei confronti dell’utenza. Una gestione da parte del Responsabile della Sicurezza, “troppo morbida e permissiva”, facendo permanere addirittura per molte ore i detenuti presso la rotonda ingresso, come accaduto nei confronti dei due detenuti che ieri si sono resi responsabili di gravi episodi turbativi dell’ordine e della sicurezza”.
Il problema sovraffollamento
Guacci ricorda che “più volte il Sappe ha denunciato, da ultimo lo scorso 24 luglio, il grave sovraffollamento in cui versa il carcere di Fuorni. Ciò comporta l’assegnazione dei detenuti presso le celle destinate all’isolamento disciplinare e sezione ex art. 32, rendendo impossibile attuare tale regime.
Tutto ciò risulta aggravato dalla chiusura della terza sezione che dovrebbe divenire, secondo le indicazioni date dal Provveditorato, una “sezione a custodia attenuata”. Il tutto in un istituto, il più grande della Provincia, contraddistinto già dalla presenza di tutti i circuiti penitenziari.
A seguito dell’incendio di ieri, tre poliziotti intossicati dal fumo sono andati all’ospedale e altri sono stati curati dall’infermeria interna. Sono intervenuti il direttore, il comandante e personale di Polizia chiamato fuori servizio per ristabilire l’ordine.
L’allarme e la proposta
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime ai poliziotti feriti a SALERNO “la solidarietà e la vicinanza del SAPPE” ed evidenzia come le intolleranze dei detenuti e l’incendio da loro provocato nel carcere è “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP, che assistente silente ed indifferenze a queste continue violenze.
Bene l’ipotesi di configurare come aggravante l’aver posto in essere atti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma io credo si debba andare oltre, destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.