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Fuga dei giostrai da piazza, i consiglieri: “Zona esclusa anche dalle luminarie”. Scoppia la polemica

Santa Maria a Vico. Sulla vicenda delle giostre al Cellaio nell’ambito della festa dedicata a Sant’Alfonso e a San Nicola Magno, questa la posizione del gruppo consiliare Città di idee formato dai consiglieri Vincenzo Guida e Franesco De Lucia:

Riteniamo doveroso chiarire alcuni punti, a beneficio dei lettori e nel rispetto della verità dei fatti, in merito alla presenza del Luna Park. Circa un mese fa, siamo venuti a conoscenza da parte di alcuni componenti del comitato festa, che vi era la volontà di istallare una giostra (autoscontro) nel parcheggio di piazza Francesco Crispi.

“Chiesta alternativa”

Ritenendo che sarebbe stata una scelta scellerata, incurante dei cittadini che vi abitano, degli studi medici presenti e delle attività commerciali, abbiamo contattato il sindaco Andrea Pirozzi per capire se ci fosse la possibilità di trovare un’alternativa all’installazione di questa giostra.

A distanza di pochi giorni il sindaco ci informava e rassicurava che aveva dato disponibilità dello slargo antistante la scuola media Giovanni XXIII con annessa presenza un vigilante per la notte essendo anch’essa un area comunale. Convinti che il sindaco avesse adempiuto, in quanto anch’egli in disaccordo sulla installazione della giostra nel parcheggio di Piazza Francesco Crispi, non ci siamo più preoccupati fino a quando sabato 29 Luglio non abbiamo letto il programma in cui era ancora previsto un “Luna Park” in piazza Francesco Crispi (Cellaio).

Nel chiedere chiarimenti ci è stato riferito che quest’ultimo era destinato a più giostre per “bambini”. Nella serata di martedì 1 agosto, alle ore 23 circa, il parcheggio è stato occupato da due tir con rimorchio. I presenti hanno creduto che si trattasse di tir che avrebbero trasportato più giostre ma che avrebbero poi lasciato la zona al momento del montaggio. La mattina di mercoledì 2 agosto nel chiedere informazioni ai giostrai è venuta a galla la verità: quello che era stato scritto sul manifesto “luna park”, quello che era stato detto “giostre per bambini”, corrispondevano al falso.

Le macchine tozze tozze in formato maxi

I due tir non erano altro che 1 sola giostra ( cioè un autoscontro per adulti). Preoccupati, dei disagi che avrebbero causato e per l’enormità delle dimensioni della giostra che “smontata” già superava i parametri previsti per giacere in questa zona specifica ci siamo premuniti di allertare l’amministrazione comunale, il comitato e gli stessi giostrai in merito alla fattibilità di quanto doveva svolgersi.

“Mancanza di rispetto verso i commercianti”

Nessuno, e sottolineiamo nessuno (sindaco, assessori, vigili) è venuto a constatare quanto lamentavamo perché non si trattava di una situazione meramente estetica o di rivendicazione di una proprietà, piuttosto di una inesistente sicurezza e mancanza di rispetto verso chi vi abita e vi lavora.

“Loro decisione quella di lasciare”

In tarda mattinata, dopo vari confronti con i giostrai in cui nessuno ha ricevuto querele o minacce, essi stessi hanno deciso di lasciare il parcheggio di piazza Francesco Crispi, teatro si di manifestazioni con palchi o campi da Beachvolley o street basket ma non certamente di giostre solitamente allestite in spazi lontani dal centro abitato.

“La vendetta delle luminarie”

Il giorno 3 agosto alle ore 16 veniamo a conoscenza che il presidente del comitato festa Marco Vigliotti, aveva deciso, che, per l’affronto subito per la giostra, non avrebbe fatto installare le luminare nel tratto di strada via Appia antica che va dall’incrocio prolungamento viale libertà all’incrocio di via Napoli e, per completare la “ripicca” neppure le bancarelle sarebbero sorte lungo questo tratto di strada con la conseguente abolizione dell’isola pedonale. Pertanto la festa ha escluso il “Cellaio” estromettendolo da ogni tipo di festeggiamento come fosse un tratto di strada che non appartiene alla cittadina o meglio alla festa “a parrocchia”. Ricordiamo al presidente a al comitato che la festa è in onore di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori… viene da chiedersi, il santo attraverserà almeno questo tratto di strada? Riteniamo che ad oggi visto anche i post del leone da tastiera del presidente Marco Vigliotti, visto anche l’atteggiamento del sindaco Andrea Pirozzi e del parroco Carmine Pirozzi (ricordiamo che alla festa è stata data il patrocinio del comune e la partecipazione della chiesa) parte attiva della comunità nulla è stato fatto, quasi come se avessero approvato la vendetta. Ricordatevi che nella divina commedia di Dante Alighieri, colloca gli ignavi nell’inferno ovvero tutti coloro che durante la propria vita non presero mai una decisione e non seguirono mai un ideale. Per concludere, un antico saggio diceva: l’organico di un paese deve prevedere il sindaco, il maresciallo, il prete e lo scemo del paese. A quanto pare non manca nessuno.