NAZIONALE – Sono giorni di caos ai Caf, all’Inps e ai Comuni per la protesta di tantissime persone che si sono ritrovate senza più il sussidio del reddito di cittadinanza. Sono circa 170mila le famiglie che hanno ricevuto la sospensione. Eppure, come chiarito dall’Inps esiste un modo per riattivarlo fino al prossimo dicembre quando la misura andrà definitivamente in soffitta, sostituita dall’assegno di inclusione.
Per riottenere il reddito di cittadinanza sospeso bisogna che gli ex beneficiari vengano presi in carico dagli assistenti sociali prima del 31 ottobre. Per le famiglie prese in carico dai servizi sociali con comunicazione all’Inps entro il 31 ottobre il Reddito di cittadinanza sospeso sarà riattivato fino a dicembre con il pagamento degli arretrati. Lo chiarisce l’Inps con un messaggio spiegando di aver già ricevuto da parte del ministero del Lavoro nei primi giorni di luglio, 88.000 comunicazioni a riguardo.
L’ipotesi della presa in carico non riguarda i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai Centri per l’impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali. Per questi e per coloro che non risulteranno presi in carico dai servizi sociali, dal primo settembre 2023, sarà possibile accedere alla nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL). L’obiettivo di questa misura è l’inserimento al lavoro, garantendo al contempo un supporto economico pari a 350 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità.