Sparanise. Si è tenuta questa mattina la gara ciclistica organizzata dall’A.S.D. Club del pedale Giuseppe De Felice e intitolata “12° Memorial Francesco Troiano, 11ª Medaglia d’oro Giuseppe De Felice, 7° Trofeo Giuseppe Capezzuto, 4° Gran Premio Emilio Ricca”.
Partenza e arrivo delle due gare si sono tenute per la prima volta davanti l’abitazione di Giuseppe Capezzuto, scomparso nel 2013.
Grande emozione e onore per i familiari del campione Capezzuto che iniziò la sua avventura ciclistica, poi diventata una vera passione, correndo su una vecchia bicicletta durante l’incubo della seconda guerra mondiale.
Dalle gare locali, passando per quelle regionali e, infine, nazionali portò a casa importanti vittorie. “La strada era mia”, una frase che Capezzuto ha sempre ribadito quando gli veniva chiesto della sua vita ciclistica.
La prima gara, datata 1949, si tenne nella suo paese natìo, a Sparanise, arrivando secondo e da qui, con una nuova bicicletta da “14mila lire”, iniziò la sua carriera ciclistica.
Al termine della sua attività agonistica Giuseppe Capezzuto divenne allenatore del Club del Pedale di Sparanise. Allenò molte giovani promesse del ciclismo compresi i suoi figli. In particolare il terzogenito Alessandro Capezzuto conquistò il titolo di campione provinciale e regionale nel 1991.
Giuseppe Capezzuto ricoprì, infine, l’incarico di Direttore Sportivo di secondo livello terminando l’attività alla GS Casalba Leds Sport di Macerata Campania nel 2005.
La moglie, Mariagrazia Tanzillo, alla fine dell’evento ha dichiarato “È stata una bellissima manifestazione ed è stata molto emozionante anche la fase preparativa. Abbiamo scavato tra le foto dell’epoca per poter allestire i cartelloni esposti poi fuori la nostra abitazione, in memoria di mio marito. Io ho conosciuto mio marito, Giuseppe Capezzuto, proprio durante le gare che andavo spesso a vedere. Poi, dopo il matrimonio, abbiamo iniziato a seguire nostro figlio Alessandro, anche lui un grande campione. Il ciclismo è sempre stato una parte fondamentale della nostra vita”.