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Scoperta banda delle auto clonate: 5 coinvolti, scatta ordinanza. Così duplicavano Jeep e Fiat

AVERSA/CASERTA/SANNIO. Nella mattinata odierna, al termine di un’attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, riguardante il riciclaggio di autovetture di media cilindrata, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di un quarantunenne casertano, ritenuto responsabile, in concorso con altre quattro persone non destinatarie del provvedimento, dei reati di riciclaggio, ricettazione, truffa, falso materiale commesso dal privato in atto pubblico, possesso e fabbricazione di falsi documenti di identificazione.

Le indagini, svolte dalla Squadra di polizia giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Benevento, hanno consentito di accertare la donazione di tre autovetture, due Jeep Renegade ed una Fiat 500 X, rubate in Campania, sulle quali erano stati artatamente impressi i dati identificativi dei numeri di telaio di altri veicoli simili circolanti in altre regioni.

I veicoli, provento di furto, venivano anche corredati da documenti (carte di circolazione e certificati di proprietà) sottratti presso gli uffici provinciali delle motorizzazioni civili siciliane, opportunamente compilati in maniera tale da attestarne la proprietà in capo a soggetti facenti parte del gruppo, e ad essi venivano apposte targhe di immatricolazione uguali a quelle originali regolarmente in circolazione. Pertanto, le autovetture-clone venivano rivendute ad ignari acquirenti convinti di aver fatto un ottimo affare.

Il gruppo, attraverso un noto sito internet, pubblicizzava le autovetture donate, inserendo un’utenza telefonica intestata a persone inesistenti. Una volta contattati dai probabili acquirenti, si pattuiva il prezzo di vendita e si fissava l’incontro nelle vicinanze di una agenzia di pratiche automobilistiche, dove veniva consumata la truffa con la stipula del trasferimento di proprietà.