Skip to main content

Jabil licenzia in Italia e investe in Croazia

Jabil licenzia in Italia e investe in Croazia

 

Marcianise. È di pochi giorni fa la notizia che Jabil è in procinto di avviare un nuovo impianto di produzione in Croazia che dovrebbe creare più di 1500 posti di lavoro.

 

Jabil motiva l’investimento perché c’è una crescita delle energie rinnovabili, dei veicoli elettrici, della sanità, del 5G e del cloud.

 

Allora la domanda nasce spontanea:

in Italia non c’è la stessa necessità? Perché Jabil non investe anche in Italia? I finanziamenti del PNRR non dovrebbero favorire gli investimenti per una transizione ecologica e digitale?

È sempre più evidente che Il tessuto produttivo, soprattutto qui nel mezzogiorno, si rilancia con una programmazione di politiche industriali concrete e di prospettiva e non con progetti di reindustrializzazione fallimentari e finanziati dalla multinazionale americana solo per liberarsi dei lavoratori per poi abbandonare il territorio dopo aver per anni acquisito e delocalizzato le produzioni.

Purtroppo iI grido di allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali non viene ascoltato e tutte le preoccupazioni di un continuo peggioramento della situazione industriale ed occupazionale del territorio prosegue nel silenzio delle istituzioni.

Le lavoratrici e i lavoratori del sito di Marcianise hanno diritto di conoscere il proprio destino è offensivo e irrispettoso che durante una procedura di licenziamenti che Jabil insiste di tenere aperta si apprendono queste notizie tramite comunicati stampa.

Chiediamo che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi urgentemente un incontro con la presenza della Corporate e della Regione Campania, come convenuto nella riunione del 23 febbraio scorso, non possiamo nuovamente arrivare a ridosso della fine della cassa integrazione e tenendo sotto ricatto le lavoratrici e i lavoratori minacciando l’avvio dei licenziamenti.