Marcianise. Nelle ultime ore il tribunale del Riesame ha scarcerato altre quattro persone coinvolte nella maxi inchiesta sulla criminalità organizzata a Marcianise. I giudici hanno revocato la misura cautelare del carcere nei confronti dell’imprenditore di Casal di Principe Luigi Caterino, di Francesco Piccolo di Casapesenna, di Salvatore Ricciardi detto “Fafamiello” di Marcianise e di Pietro De Lise, originario di Portico ma residente al rione Santella a Marcianise.
Le tre scarcerazioni seguono quelle effettuate prima di Pasqua nei confronti di Domenico Perreca, Gaetano Petruolo e Gennaro Scognamiglio. Per gran parte dei 30 destinatari del provvedimento restrittivo però è arrivato il no alla liberazione.
Ad ognuno degli indagati viene contestato il delitto di associazione per delinquere di tipo camorristico, in qualità di promotori, organizzatori e partecipi delle suddetti sodalizi di stampo mafioso che, avvalendosi del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, realizzano, in modo illecito, il controllo delle attività economiche, il rilascio di appalti e servizi pubblici, il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, l’illecito condizionamento del diritto di voto, il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari e finanziarie, l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali.
L’indagine fotografa la contrapposizione dei clan rivali sul territorio e la lunga scia di sangue che ne è conseguita nel ventennio dal 1990 al 2009 ed il successivo mutamento di strategia dei clan col passaggio dalla fase ‘armata’ a quella silente e virulenta dell’infiltrazione nel settore dell’imprenditoria.
Da sinistra De Lise, Ricciardi e F. Piccolo