
AGGIORNAMENTO. Pasquale Crisci, consigliere comunale e vicepresidente della Provincia di Caserta, interrogato nel carcere di Secondigliano ha reso spontanea dichiarazione con la quale ha escluso ogni suo coinvolgimento nei fatti del processo.
Santa Maria a Vico. Inchiesta cimitero Santa Maria a Vico. Primi interrogatori in carcere per i 4 arrestati detenuti a Napoli Secondigliano. Si tratta di Pasquale Crisci, Giovanni Papa, Giuseppe Pascarella e Carmine Liparulo.
Il quinto delle nostre zone, quello più importante, il ras del clan Massaro 2.0, il 50enne Domenico Nuzzo è latitante.
Carmine De Lucia invece, 54enne ex consigliere comunale di Reggio Emilia, risponderà in videoconferenza al gip di Napoli direttamente dal carcere emiliano in cui si trova.
Carmine De Lucia, dopo avere lavorato per diversi anni come dipendente di Unicredit, da circa tre svolge l’attività in città di insegnante di scuola elementare. Anche la moglie, Teresa Rivetti, originaria di Cervino con parenti nella zona periferica di Maddaloni è stata consigliere comunale in Emilia.
Nell’interrogatorio di oggi Carmine De Lucia si è avvalso della facoltà di non rispondere ma poi ha reso 2 ore di spontanee dichiarazioni. Ha detto che non c’entra nulla con la Camorra e che non ha preso e dato soldi. Conosceva solo Pascarella essendo il custode del cimitero e che quel modulo era un desiderio della madre per tutta la numerosa famiglia. Inoltre ha detto che non c’entra Nuzzo e che non lo conosce, che la sua storia parla da sola. L’avvocato ha chiesto al gip di alleggerire la misura con i domiciliari e ha specificato che non c’è per lui l’aggravante mafiosa.
Giovanni Papa, impiegato comunale, si è avvalso della facoltà di non rispondere, Carmine Liparulo ha fatto dichiarazioni spontanee.
Seguiranno agg.

