
Santa Maria a Vico. Questa inchiesta che ha portato agli arresti della Finanza di questa mattina del vicepresidente della Provincia, Pasquale Crisci, del ras Domenico Nuzzo alias Mimmariello, del ras Carmine Liparulo alias Schiattubello, del dipendente del Comune Giovanni Papa, di Giuseppe Pascarella alias a ‘Livella e di Carmine De Lucia classe ’68 ex consigliere comunale a Reggio Emilia, è una costola importante di un’indagine più ampia che all’inizio di settembre 2021 portò altri arresti, per i quali l’ordinanza è stata annullata. Un compendio di molte attività illecite denunciate ancora prima e dai quali si è partiti.
Quella di stamani, a livello temporale è addirittura antecedente ai fatti espressi nell’altra vicenda.
Tutto nasce da un’intercettazione ambientale ai danni del ras Mimmariello Nuzzo mentre si trova a casa ad un imprenditore edile attivo nel cimitero di Santa Maria a Vico e residente nell’agro aversano. E’ il 9 febbraio 2019.
Sotto la lente la cappella gentilizia numero 72 del cimitero, quella della famiglia Liparulo.
Una estorsione per avere in pratica la cessione di questa cappella, questo è emerso dall’indagine della Guardia di Finanza di Marcianise.
E in questo colloquio Domenico Nuzzo fa il nome di Pasquale Crisci, a quell’epoca vicesindaco già quasi in rotta di collisione con il primo cittadino.
A Nuzzo serve una carta del Comune e non potendo arrivare al sindaco, fa il nome di Pasquale Crisci. Stavano cercando di formalizzare il passaggio della cappella 72 ai Liparulo, da un’altra famiglia.
Mimmariello nell’intercettazione è anche molto duro nei confronti di alcune persone del Comune, dice che li vuole andare a bussare la sera stessa: “A loro non conviene mettersi contro di me”. Un tono minaccioso quello del ras del clan Massaro 2.0.
Poi aggiunge: “Con Pasquale (Crisci) me lo faccio portare una sera e gli dico: Pasquale sistema questa cosa, interessa a me!”.
Questa è la parte iniziale dell’inchiesta, in pratica i finanzieri che hanno lavorato molto duro acquisiscono questo colloquio e si rendono conto che ci sono delle notizie di reato che potrebbero portare a definire un’indagine.

