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Il sito della via Appia antica candidato al patrimonio Unesco,

MONDRAGONE. La città di Mondragone, assieme alle realtà urbane casertane di Santa Maria Capua Vetere, e Sessa Aurunca, e ai comuni della riviera di Ulisse: Gaeta, Formia, Itri, ecc è risultata essere uno dei 73 comuni aderenti al protocollo d’intesa per il riconoscimento del sito “Via Appia, Regina Viarum” nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. A riferirlo è stato Pasquale Sasso referente culturale del sindaco di Mondragone, Francesco Lavanga, il quale è stato tra i 73 primi cittadini firmatari presso le Terme di Diocleziano a Roma.

Si tratta di un progetto promosso dal Ministero della Cultura che vede coinvolte 4 regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 province, 15 parchi, nonché la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere. L’antica strada consolare, circa 900 km che collegava Roma a Brindisi, attraversava anche la riviera Domitiana, a ridosso di Sinuessa e alle pendici del Monte Petrino. Alcuni resti e testimonianze sono stati riportati alla luce anni addietro mediante le campagne di scavo, anche se ad oggi necessitano di una gestione oculata per il loro mantenimento e per la loro decorosa manutenzione.

Proprio per questo, in primis il Ministero della Cultura, al fine di realizzare il riconoscimento dei siti della Via Appia nel  Patrimonio Mondiale dell’Unesco, sta tentando di investire nella valorizzazione delle evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso dell’antica Regina Viarum.

Cosa prevede il protocollo d’intesa firmato dal sindaco Francesco Lavanga?

In primo luogo un’attività di collaborazione e coordinamento per l’organizzazione di risorse economiche ed umane per la gestione dei singoli beni che riceveranno il riconoscimento dell’Unesco. In secondo luogo prevedere anche la predisposizione di scelte per la pianificazione urbanistica per la conservazione e valorizzazione delle risorse storiche e archeologiche. I comuni firmatari, compreso quello di Mondragone, in caso di esito positivo da parte dell’Unesco, saranno chiamati a rispettare gli obiettivi strategici previsti dall’iscrizione del sito nel patrimonio mondiale: “cercando di assicurare un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità, e sviluppo in modo che il sito stesso possa essere tutelato con attività adeguate. Questo comporterà l’attivazione di collaborazioni con soggetti a livello nazionale e internazionale che operano nella gestione del patrimonio culturale”.

Il prossimo passo sarà la costituzione di una commissione tecnica dedicata al coordinamento e monitoraggio del sito Via Appia