CASERTA. Si svolgeranno oggi alle 14.30 nella Cattedrale “San Lorenzo” a Trapani i funerali del capitano dell’Aeronautica militare Fabio Antonio Altruda, 33 anni, morto nell’incidente aereo 4 giorni fa mentre rientrava da una esercitazione sul suo Eurofighter. Domenica la salma andrà nella chiesa della parrocchia “San Biagio” di Cardito, in Campania, dove vivono i genitori e il fratello minore del pilota.
Intanto proseguono le due inchieste avviate dall’Aeronautica militare e dalla Procura di Trapani per accertare le cause dell’incidente. I carabinieri hanno ascoltato i militari di turno alla base del 37simo stormo di Birgi il giorno dell’incidente e hanno acquisito alcuni filmati ripresi da telecamere di video sorveglianza della zona. Ieri si è svolta l’autopsia sulla salma del pilota nell’Istituto di Medicina Legale del policlinico di Palermo.
L’amico atterrato con la morte negli occhi
E’ atterrato rientrando alla base visibilmente scosso, ma l’obiettivo era atterrare in sicurezza. Ha tenuto i nervi saldi nonostante la tragedia, il pilota del secondo Eurofigher che si trovava in volo a pochi metri di distanza dal caccia di Fabio , che è precipitato mentre stava rientrando all’aeroporto di Birgi dopo una missione di addestramento con il suo collega.
Quest’ultimo è stato ascoltato dai carabinieri del comando provinciale di Trapani, i quali hanno anche sentito tutti i militari in turno in quel momento alla torre di controllo al 37esimo Stormo.
Oltre all’inchiesta dei magistrati c’è infatti quella interna: “L’Aeronautica ha già istituito una commissione interna, che avrà il compito di indagare sull’accaduto perché è importante andare a fondo e far sì che fatti del genere non accadano più”, spiega il colonnello Daniele Donati, comandante del 37esimo Stormo. Il pilota dell’altro Eurofighter, ancora più esperto del 33enne casertano e con qualche anno in più, “era stato insieme a Fabio per tutta la giornata del tragico incidente. Quando è atterrato era molto scosso, la sua priorità ovviamente è stata quella di portare in sicurezza a terra il suo velivolo”, ricorda Donati, che precisa: “ovviamente stiamo collaborando con la Procura, alla quale abbiamo fornito con riservatezza tutte le nostre informazioni. In ogni caso, da quello finora ricostruito, fino al momento prima della tragedia non era stata rilevata alcuna anomalia o situazione particolare, la missione si era svolta nei pieni dettami delle normative”.
E ricorda ancora Fabio: “come tutti gli altri piloti e personale del gruppo, lui resta e resterà per sempre nella grande famiglia dell’Aeronautica e continueremo a far sentire la nostra vicinanza ai suoi familiari”..