San Felice a Cancello sprofonda letteralmente nel baratro, un territorio completamente abbandonato e l’ultima vicenda, quella dei riscaldamenti alla scuola Moro è la ciliegina sulla torta.
La città più popolata ed estesa della valle è di gran lunga il fanalino di coda, basta farsi un giro nelle altre realtà limitrofe per comprendere l’arretratezza e le condizioni in cui versa. E’ davvero un peccato.
Per come la vediamo noi era meglio un’amministrazione non impeccabile che questo status quo, e quindi gli 8 consiglieri comunali della ex maggioranza che hanno mandato a casa Giovanni Ferrara lo scorso primo giugno, più di sei mesi fa, hanno la responsabilità politica e morale di tutto quello che sta accadendo. Ricordiamo che a firmare sono stati in 10, ma dobbiamo escludere i due esponenti dell’opposizione che hanno svolto il loro ruolo di avversari.
Avrebbero potuto attendere altri sette/otto mesi, per tanti motivi (comunque si sarebbe votato in primavera), in primis per le condizioni in cui versa la pianta organica municipale, incapace di poter sottendere alle esigenze di un territorio così vasto e complesso. Questo è il nodo cruciale.
Hanno ragionato come se il Comune fosse autosufficiente, con un numero di capisettore e funzionari congruo, invece il deficit era ben noto.
Quindi, anche in ottica futura gli 8 consiglieri e i rispettivi grandi elettori, bene farebbero a fare un passo indietro in vista delle elezioni e a non candidarsi e a non mettere mano ad alcuna trattativa elettorale.
Gli 8 che hanno deciso per tutti
Lello Melchiorre
Gianluigi Carfora
Clemente De Lucia
Tino D’Ambrosio
Gelsomina Piscitelli
Angela Rongone
Vincenzo Sgambato
Corrado Colella