CASERTA. La Cgil di Caserta si prepara alla grande mobilitazione regionale del 16 dicembre contro la manovra del governo con una serie di assemblee territoriali nel corso delle quali il sindacato illustrerà le proposte dell’organizzazione per una riforma del lavoro che sia realmente tale. Le assemblee si inseriscono nel quadro della settimana di mobilitazione nazionale prevista tra il 12 e il 16 dicembre. Si parte martedì 13 alle ore 10 all’Hotel Europa di Caserta per poi proseguire con altre cinque assemblee nel pomeriggio ad Aversa, Casal di Principe, Capua, Mondragone e Marcianise.
Ad Aversa l’appuntamento è per le ore 17 presso la sede del sindacato a Palazzo Vassallo, alla stessa ora a Capua presso la sede dello Spi in via Seggio, mentre a Casal di Principe l’incontro si svolgerà presso la sala consiliare del Comune. Ancora a Mondragone sempre alle 17 l’assemblea si svolgerà presso la sede dello Spi in via Sauro. L’assemblea di Marcianise, invece, sarà celebrata alle 16 presso la sede del sindacato di piazza Principe di Napoli. A chiudere la serie di assemblee l’incontro del giorno successivo, mercoledì 14 dicembre alle 17,30 presso la sede del sindacato di via Ferritto.
«Manovra sbagliata, la Cgil con il tema della sua mobilitazione va dritta al problema – ha sottolineato il segretario generale dell’organizzazione Sonia Oliviero – il governo ha messo a punto una manovra distante da quelle che sono le esigenze reali del mondo del lavoro, del precariato non proteggendo le fasce deboli ed economicamente svantaggiate. La nostra organizzazione chiede un aumento dei salari da realizzarsi attraverso la detassazione degli aumenti dei contratti nazionali. Portando al 5% la decontribuzione dei salari fino a 35mila euro, si recupera almeno una mensilità. E’ necessario eliminare le forme di lavoro precario attraverso un contratto di inserimento con contenuto formativo.
Serve una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività. E’ fondamentale rivalutare le pensioni, insomma bisogna realizzare una manovra pensata per i lavoratori. La Cgil ha proposte concrete e realizzabili: le porteremo in piazza per far sentire la voce del mondo del lavoro, quello vero! L’attacco alla povertà fatto dal governo ci preoccupa molto. Le misure che porteranno alla cancellazione del reddito di cittadinanza non contemplano alcuno strumento di protezione sociale per chi è in difficoltà. Qui, dove la crisi industriale e una sanità che non va incontro ai bisogni delle fasce più deboli, si avranno forti contraccolpi. Il Mezzogiorno è totalmente fuori da questa manovra. Le assemblee sono aperte anche alle istituzioni che dovrebbero fare la propria parte, perché si ritroveranno a dover intervenire e porre in essere questa manovra, senza la possibilità di andare incontro ai reali bisogni, perché cresceranno e si acuiranno le disuguaglianze».