MARCIANISE. Disposta dal gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere la perizia sulla capacità di intendere e di volere di Salvatore Di Giovanni, analogamente a quanto deciso qualche settimana fa dalla I sezione collegamenti B, presidente Enea, in altro processo sempre per rapina aggravata il Gup in accoglimento dell’istanza del difensore avvocato Giuseppe Foglia ha nominato quale perito il Eduardo Giordano. Processo aggiornato al 20 dicembre per esame del perito e discussione. In questo processo Di Giovanni risponde in concorso con un complice di una rapina aggravata ai danni di un esercizio commerciale a Casagiove.
L’altro processo
Colpo di scena nel processo a carico di Salvatore Di Giovanni per la rapina al deposito di bibite Mr Drink di un anno fa. Su richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Foglia, la prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere del Di Giovanni al momento del fatto.
L’ipotesi è che non fosse in sè al momento del raid alla rivendita di bibite di via Appia a San Nicola la Strada. Il processo è rinviato all’8 novembre per conferimento al perito.
Il fatto
Nell’assalto rimase ferito per fortuna in modo non grave il titolare Dario Tartaglione anche se Di Giovanni risponde solo di rapina aggravata in concorso. Secondo le risultanze investigative dei militari dell’Arma, suffragate dalla Procura sammaritane, Zarrillo e Di Giovanni sarebero giunti nell’esercizio commerciale “Mister drink” di via Appia a San Nicola, e, sotto la minaccia dell’arma, ha prelevato dalla cassa del denaro contante non quantificato.
Ne è quindi scaturita una colluttazione con il titolare della citata rivendita durante la quale uno dei presenti ha esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio. Nella circostanza il proprietario della rivendita è rimasto lievemente ferito alla mano nel tentativo di disarmarlo. Di Giovanni venne bloccato dai militari dell’Arma nel frattempo giunti sul posto e vennero sequestrati un cappello, una pistola a salve e 3 bossoli.
Zarrillo si sarebbe dato alla fuga, probabilmente a bordo di una Ford Fiesta che fu poi rinvenuta a ridosso dell’ospedale di via Santella.