Skip to main content

Gang dello spaccio, 4 condanne e un’assolta. Leon se la cava (con poco)

PORTICO DI CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE. Due patteggiamenti, due condanne lievi e un’assoluzione. Si è concluso con un parziale colpo di spugna il verdetto con rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta sulle piazze di spaccio nei paesi dell’Appia.

Hanno patteggiato la condanna a 4 anni ciascuno Massimo D’Addio e Cristina Iannotta. Assolta dai 2 capi di accusa Maria Marino, difesa dall’avvocato Rosario Avenia. Appena un anno e 2 mesi per il sammaritano Enzo Cipullo, difeso dagli avvocati Angelo Raucci e Luca Viggiano. Se la cava con un decimo appena della richiesta Leon Bifone, figlio di Mario e nipote dell’ex boss Antonio detto “Zuzù”. Per il rampollo portichese condanna a 6 mesi per un solo capo di imputazione, a fronte dei 6 anni richiesti. Bifone junior è difeso dall’avvocato Angelo Raucci. Per altri 8 imputati previsto il processo con rito ordinario.

I provvedimenti furono emessi dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini. Numerosi gli episodi di spaccio accertati dai carabinieri, e avvenuti nei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Macerata Campania, San Prisco, Casagiove, Pontelatone, Curti, Recale, Casapulla e Portico di Caserta. Gli indagati, intercettati mentre parlavano, si riferivano alla droga con termini criptici, come “caffe”, “birra”, “maglietta”; i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno anche fotografato fasi della vendita, raccogliendo elementi rilevanti per portare all’emissione delle misure cautelari.