Caserta. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Papantuono, il 64enne arrestato sabato scorso immediatamente dopo aver sparato ed ucciso il maresciallo Vincenzo Di Gennaro e ferito il militare Pasquale Casertano. Papantuono è accusato di omicidio, tentato omicidio aggravato dall’aver agito contro un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni e porto e detenzione di una pistola. Il Gip, Marialuisa Bencivenga, ha convalidato il fermo e disposto la detenzione in carcere.
L’interrogatorio si è tenuto nell’aula Gip del tribunale di Foggia. Presenti anche il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro e il sostituto procuratore Ileana Ramundo, titolare dell’inchiesta. Papantuono è difeso d’ufficio dall’avvocato Raffaele Lepore.
L’addio al maresciallo
Tricolore a mezz’asta, listato a lutto. Si è aperta così nel pomeriggio la camera ardente in onore del maresciallo Vincenzo Di Gennaro, il carabiniere ucciso sabato mattina a Cagnano Varano, allestita nella sala consigliare di Palazzo Celestini, sede del Comune di San Severo. Ad accogliere il feretro, il comandante interregionale dell’Arma dei Carabinieri, il generale di Corpo d’armata Vittorio Tomasone, e il comandate provinciale dei carabinieri colonnello Marco Aquilio. Presente anche il sindaco di San Severo Francesco Miglio, accompagnato dalla sua giunta e seguito dal gonfalone della città. Accanto alla bara coperta dal tricolore, i familiari del maresciallo Di Gennaro: il padre Luigi, la sorella Lucia e la compagna Stefania Gualano. Il collega ferito, Pasquale Casertano, giovane originario di via Patturelli a Caserta, resta ricoverato a San Giovanni Rotondo dopo l’operazione subita domenica per la rimozione del proiettile.
Il ricordo in Senato
In apertura dei lavori dell’Aula del Senato la presidente Elisabetta Casellati ha ricordato così la tragedia: “Sabato scorso presso il Comune di Cagnano Varano, il maresciallo Di Gennaro stava semplicemente facendo il suo dovere: era in servizio, come ogni giorno, per garantire ai cittadini sicurezza e controllo del territorio. Insieme al carabiniere Pasquale Casertano, al quale va il nostro più affettuoso augurio di pronta guarigione, è stato colpito in quanto servitore dello Stato, simbolo di quelle regole che sono alla base del nostro Stato di diritto. Il suo omicida ha sferrato il suo folle agguato con una violenza inaudita, frutto di un odio ingiustificabile e del più totale disprezzo per il prossimo e per la vita umana”.
“La migliore risposta – sono le parole della presidente del Senato – è stata certamente quella fornita da tutta la comunità locale coinvolta: sin dalle prime ore successive al delitto, c’è stato un generale sentimento di vicinanza, solidarietà e affetto nei confronti di familiari, colleghi e dell’intera Arma dei carabinieri”. “Alle istituzioni – ha concluso – spetta ora il compito di far sentire concretamente la propria presenza, non abbassando l’attenzione su quanto accaduto e non lasciando soli mai i nostri eroi, che dedicano la propria vita al bene comune”.