CASERTA. Questa sera, 7 novembre 2022 alle ore 21, Iafue PerlaTerra (la web/tv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare) trasmetterà in diretta streaming (https://facebook.com/
Il Forum sarà l’occasione per ascoltare le valutazioni in diretta di alcuni dei consiglieri regionali e di alcuni parlamentari. In particolare sono stati invitati il Consigliere Alfonso Piscitelli (uno dei promotori richiedenti la convocazione della seduta), la Consigliera Mari Muscarà e il Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero.
Sono stati invitati anche ad intervenire l’On.le Gianpiero Zinzi e l‘On.le Marco Cerreto, due parlamentari che si sono espressi nel confronto con gli allevatori a favore dell’ipotesi della dichiarazione di Stato di Emergenza da parte del Governo.
Ai consiglieri è stata inviata dal Coordinamento un documento di giudizio del Piano del 2022 e di proposte per risolvere la crisi per cui il Coordinamento ascolterà con attenzione le loro valutazioni e quale sarà la risposta nel dibattito che verrà data alla richiesta di concertare le azioni necessarie fra Regione Campania e Governo Nazionale riproducendo il meccanismo positivo voluto dal Governo Prodi con l’OPCM 3634 del 21 dicembre 2007, integrato dal Governo Berlusconi nel maggio del 2008 e nel novembre 2009.
Il Governo Prodi e il Governo Berlusconi, prendendo atto di una situazione che sfuggiva dal controllo con la brucellosi al 18% in Provincia di Caserta emisero l’Ordinanza di Protezione Civile dichiarando lo Stato di emergenza nazionale e nominando un Commissario che operò con poteri straordinari attuando un piano innovativo che portò la BRC dal 18% a meno dell’1%. In una azione fondata sulla vaccinazione di massa, il coinvolgimento delle imprese, la sorveglianza in 4 anni il problema fu risolto anche grazie ad un approccio scientifico adeguato e coerente garantito da alcuni dei massimi esperti del ramo come fu, fra gli altri, il Prof. Vincenzo Caporale.
Il Coordinamento, prendendo atto del fallimento della strategia messa in campo dal 2012 (data in cui riparte la gestione ordinaria della Regione) e delle scelte messe in campo negli ultimi dieci anni (sotto il Coordinamento del Dott. Antonio Limone la nuova Task Force della Regione ha cancellato la vaccinazione, impedito e ostacolato il rapporto positivo con le imprese, adottato l’unica strategia della strage di animali sani che grazie al loro metodo diagnostico venivano considerati positivi mentre solo l’1,4% era in realtà malato), rilevando che la delibera 104/22 aggrava la situazione essendo un pasticcio contraddittorio e inapplicabile, propone di riprodurre esattamente il metodo positivo che ha già risolto i problemi e che, dunque, può e deve essere preso a riferimento.
“Del resto” sottolinea ancora una volta Gianni Fabbris “non bisogna andare troppo in la nel tempo per capire come questa sia la strada giusta se si vogliono risolvere i problemi; il Governo uscente con Mario Draghi ha affrontato nello stesso modo l’emergenza della peste suina, un’altra epizoozia che colpisce alcune aree del Paese ma che hanno un impatto economico, sociale e di sicurezza sanitaria nazionale. L’espandersi della malattia colpirebbe in maniera gravissima gli allevamenti di maiali nel Nord Italia. La filiera della Bufala Campana, vale di meno? Occorre il concerto nazionale e territoriale per affrontare quella che ormai è una vicenda fuori controllo e che rischia di arrecare gravissimi danni. Occorre, soprattutto garantire la discontinuità con la gestione fallimentare del passato ritirando questo Piano e ritirando le deleghe a chi si ostina a volerlo senza avere la decenza di prendere atto del fallimento e delle proprie responsabilità”.
La riprova della necessità di cambiare verso, per il Coordinamento, sta nei numeri dichiarati dal Commissario Cortellessa sulla vaccinazione dei capi nell’area Cluster e Buffer del Casertano. Il Commissario Cortellessa ha rivendicato con orgoglio al proprio lavoro il numero di 1200 capi vaccinati a fronte di oltre 110.000 animali nell’area (l’1,09%). “Gliene diamo atto e lo riconosciamo senza alcun problema. E’ grazie al lavoro del Commissario di attuazione del Piano che è stato possibile attuare la vaccinazione a quegli animali. Risultato (per quanto risibile nei numeri rispetto alle necessità) che non sarebbe stato possibile altrimenti.
Quello che il Generale Cortellessa mostra di non aver capito è che se questo è stato possibile è stato non grazie all’impegno del Dott. Limone ma grazie al Coordinamento in Difesa del Patrimonio Bufalino ed a quegli allevatori che si sono battuti per avere la vaccinazione. Tutti sanno (al Commissario lo ricordiamo ancora una volta) che il Dott. Limone e la Task Force voluta dalla Regione e ancora in carica, hanno sempre cercato di impedirla. Anzi il Dott. Antonio Limone non ha mai perso occasione di dire e sostenere anche negli atti Ufficiali con sue dichiarazioni al Senato e con un numero incredibile di sue esternazioni documentate senza alcun dubbio, di essere contrario per ragioni tecniche, sociali, economiche e perché, a suo dire, la Commissione Europea la vieterebbe.
Se oggi il Commissario può andare fiero del suo lavoro non deve dire grazie al Dott. Antonio Limone ma agli allevatori che, grazie alla loro mobilitazione, sbugiardando le tesi della Task Force, hanno ottenuto il riconoscimento del principio della vaccinazione. Un principio riconosciuto dall’Europa (altro che le bugie della Task Force) che, però, come denunciamo da tempo, è stato tradotto nella delibera 104/22 in maniera talmente limitante e contraddittoria da portare a questo risultato.
Deve essere stato un percorso tortuoso, in effetti, quello del Commissario per vincere le resistenze dell’apparato e districarsi nella montagna di codicilli capziosi della delibera scritti, appunto, per non far operare chi voglia risolvere i problemi.
Il Coordinamento ha sempre sostenuto che la vaccinazione va implementata ed estesa per diventare davvero uno strumento capace di assicurare la base per salvare una generazione di animali, togliendo i troppi lacci e laccioli che la impediscono ma soprattutto, che, la vaccinazione, da sola, non è la soluzione.
Senza una strategia articolata che implementi l’autocontrollo (ostacolato tutti i giorni a spada tratta dalla Regione su ispirazione del Dott. Limone), sviluppi una azione di prevenzione e sorveglianza (inesistente) e, soprattutto, applichi il dettato comunitario in materia di individuazione dei casi positivi (che invece la Task Force continua ad ignorare interpretando, fantasiosamente e senza fondamento scientifico, norme chiare in nome di un principio di precauzione usato solo per giustificare il vero obiettivo di far chiudere le aziende per dire che, così, si è eliminata la Brucella e la TBC), la vaccinazione è destinata all’inefficacia e la sua applicazione è velleitaria.”
Nella sua ultima dichiarazione il Commissario per l’attuazione di un Piano sbagliato rivendica di aver salvato una generazione di animali così come sottolinea di aver operato portando a casa i risultati di aver contenuto i tempi e reso trasparenti dei risultati delle analisi.
“Non abbiamo mai avuto difficoltà nel dare atto al Commissario del suo impegno e lo abbiamo sempre riconosciuto ma, come abbiamo avuto modo di dirgli in maniera chiara nell’incontro ufficiale che abbiamo avuto con lui ormai molti mesi fa, il problema sta nel metodo e nelle regole scritte nella 104/22.
Sul metodo in particolare con cui si accerta la presenza della malattia il problema centrale sta nel fatto che la Task Force diretta dal Dott. Limone usa un approccio antiscientifico contrario agli orientamenti della Commissione Europea e incapace di isolare davvero i capi realmente infetti mentre lascia in stalla capi che possono essere falsi negativi.
Su questo il Commissario non può nulla, dal momento che ha il solo compito di applicare il Piano e non di cambiarlo.
Se è meritorio l’aver accorciato i tempi di risposta dei test, il problema sta negli obiettivi, nel metodo e nel contesto con cui vengono eseguiti i test e, su questo, a che serve polemizzare con chi chiede che vengano resi efficaci e vengano attuati secondo le regole europee? Non dovrebbe essere il Commissario ligio alle regole? Lo abbiamo esortato a confrontarsi con la Task Force su questo; lo ha fatto? Può dircene l’esito?
Così, dando atto al Commissario che ha fatto con impegno il suo lavoro e che se non fosse stato per la sua iniziativa nemmeno quel risultato di 1.200 animali su oltre 110.00 sarebbe stato possibile, ci chiediamo: il Commissario può dire se questo giudizio è condiviso dalla Task Force che ha condotto una strenua battaglia contro la vaccinazione? E se è così, il Commissario, non ritiene di dire alla Regione che è arrivata l’ora di rendere quel Piano coerente come chiedono da tempo gli allevatori? Visto che è lo stesso Commissario a riconoscere che la vaccinazione salva gli animali, non conviene con noi e le nostre proposte che sarebbe utile estenderla, imlementarla e valorizzarla fino a renderla uno strumento forte? Non ritiene il Commissario che debba ringraziare il Coordinamento invece di polemizzare mostrando i muscoli agli allevatori che con la loro mobilitazione hanno permesso quel pur minimo risultato e da cui potrebbero venirne ben altri se la politica aprisse gli occhi e si rendesse disponibile?”
“La verità, è che è ormai chiaro che serve un cambio di passo” conclude Fabbris “e che serve si un Commissariamento ma serve non per applicare un Piano fallimentare quanto per trovare soluzioni nuove che risolvano davvero i problemi e non li aggravino come abbiamo dimostrato oltre ogni ragionavole dubbio con il documento inviato ai Consiglieri Regionali. Si indaghi, si accerti, si compia ogni rigorosa valutazione ma non per continuare a tutelare la continuità a prescindere. Serve responsabilità e per questo, oggi, continuiamo ad appellarci al Consiglio Regionale tutto ed alle forze politiche che siedono in Parlamento e garantiscono il mandato del Governo Nazionale. Si dichiari lo Stato di Emergenza Nazionale e si chiamino gli attori sociali e gli allevatori a dare il proprio contributo dismettendo le provocazioni e il muro contro muro“.